Che succede a Insigne: dopo la Samp, flop anche in Nazionale
Per Lorenzo Insigne la nuova stagione non è cominciata nel migliore dei modi. La deludente prestazione contro la Polonia in maglia azzurra ha confermato che il talento del Napoli non sta attraversando il suo miglior momento di forma. Come dimostrano i dati relativi alle ultime tre gare giocate dallo “scugnizzo” di Frattamaggiore tra club e Nazionale.
Eppure la sua stagione era iniziata bene sia fuori dal campo con Carlo Ancelotti che nelle gerarchie dell’attacco partenopeo lo preferisce a Dries Mertens (non più centravanti, come con Sarri, ma tornato a fare l’esterno offensivo insidiando quindi il posto da titolare al classe ’91) che nel rettangolo verde con assist, gran gol da tre punti e titolo di migliore in campo alla prima giornata del nuovo campionato nella vittoria in rimonta contro la Lazio.
Con il Milan si accende solo nel finale
Da lì però qualcosa cambia e il talento cresciuto nel settore giovanile del Napoli abbassa il proprio rendimento: dapprima arriva la non esaltante prestazione nel successo (ancora in rimonta) contro il Milan di Gennaro Gattuso con Insigne che si fa vedere soltanto nell’ultimo quarto di gara provando qualche giocata dall’esito però alterno, poi i due flop a distanza di cinque giorni nella disfatta di Genova contro la Sampdoria e, con la maglia dell’Italia, nel pareggio contro la Polonia al debutto in Nations League.
Che flop con Samp e Polonia
L’esterno di Frattamaggiore contro i polacchi fatica nell’entrare nel vivo del gioco, rimane spesso avulso dalla manovra (non fluida) degli uomini di Roberto Mancini, provando poi qualche rara iniziativa personale andando però sempre a sbattere contro la retroguardia polacca e così la sua gara si conclude con una sostituzione (al suo posto Federico Chiesa che darà una svolta al match) che fa il paio con quella arrivata dopo soli 45 minuti di gioco contro la Sampdoria.
Tra Samp e Polonia: un dribbling riuscito, nessun tiro nello specchio e l’incubo Bereszynski
Sensazione confermata anche dai dati statistici dato che nei 71’ in cui è stato in campo al Dall’Ara, il “piccoletto” partenopeo ha toccato 49 palloni, riuscendo ad effettuare un solo dribbling vincente (su due tentati) per giunta nei pressi della linea di metà campo, e calciando una sola volta, con scarsi risultati, verso la porta difesa da Fabianski. Il tutto senza offrire alcun contributo in fase di ripiegamento.
Una prestazione sottotono dunque che suona come campanello d’allarme soprattutto se si considera che nella gara di domenica scorsa contro la Sampdoria i palloni passati dai piedi del talentuoso Insigne sono stati soltanto 24 e la sua partita a Marassi si è mestamente conclusa con una sostituzione all’intervallo, con nessun dribbling tentato, con tre conclusioni che non hanno impensierito in alcun modo il giovane portiere blucerchiato Audero, e un duello nettamente perso con il terzino avversario, ossia il polacco Bartosz Bereszynski che si è poi ritrovato nuovamente difronte nel match di ieri contro la Polonia.
Cercasi urgentemente Insigne da 10
E così ancora una volta Insigne con la maglia della Nazionale non riesce ad incidere, non dimostrando quanto di buono fatto vedere con il suo Napoli e di meritarsi dunque il ruolo di leader tecnico e quella maglia con il numero dieci sulla schiena che è stata di Totti, Del Piero, Baggio, Antognoni, Rivera e Sivori (solo per citarne alcuni): lontani i tempi dunque in cui il funambolo partenopeo era l'uomo più invocato da critica e tifosi durante la disastrosa gestione Ventura. Adesso, già contro il Portogallo, il buon Lorenzo è chiamato a dare una risposta sul campo mettendosi alle spalle questo periodo negativo e dimostrando una volte per tutte il suo reale valore anche in maglia azzurra.
