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Che rabbia, Insigne è magnifico. Lui e l’Italia non meritavano un ct alla Ventura

La prestazione del ‘magnifico’ (bellissimo il gol che ha aperto le marcature) rilancia il Napoli in Champions mentre contro la Svezia è stato ignorato dal tecnico della Nazionale. La storia dà torto e dà ragione. La storia siamo noi. E per fortuna non c’è più lei, Ventura.
A cura di Maurizio De Santis
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E adesso, caro Ventura, vada a nascondersi da qualche parte. Prenda tutti i soldi che da esonerato intascherà fino a giugno prossimo (oltre 800 mila euro) e vada a farsi una bella vacanza dall'altra parte del mondo. E si vergogni. Sì, si vergogni perché quel che ha combinato contro la Svezia a Milano e nelle ore immediatamente a ridosso del match è da sciocchi. Lei, Ventura, ha buttato alle ortiche un Mondiale e con esso un bel po' di investimenti. Lei, Ventura, che stringeva la mano a Tavecchio e diceva di voler far la storia, c'è riuscito e l'ha fatta alla sua maniera. La conosce la canzone del ‘drago'? La storia dà torto e dà ragione.

E allora, se ha visto per caso le partite di Insigne contro il Milan e poi in Champions con lo Shakthar, tragga pure le conclusioni… la storia non si ferma davanti a un portone. Nemmeno davanti a quello che lei – sì, lei e di chi ha avuto la malsana trovata di metterla sulla panchina più importante del Paese – ci ha sbattuto in faccia con l'orgoglio e la pervicacia di chi al timone degli Azzurri c'era finito per la ‘raccomandazione' di un nume tutelare che – a differenza sua – qualcosa aveva vinto. Fossi in Lippi – dopo aver sbugiardato Tavecchio – lo farei anche con lei e, dando a capocciate nel muro, proverei a togliermi dalla testa quella maledetta idea che mi venne quando decisi che tutto sommato poteva essere selezionatore dell'Italia.

Che Dio ce ne perdoni. Quello del calcio no, non ha avuto alcuna pietà. E ha fatto bene, perché la Nemesi – fatale punitrice – ha ristabilito l'equilibrio del merito togliendo a lei (che di meriti per stare su quella panchina mai ne ha avuti) e al presidente Tavecchio quel che la dissennatezza dell'uomo vi aveva concesso. E adesso che ci avete portato allo sprofondo, risaliremo. Senza di voi. Non importa quanto tempo occorrerà ma risorgeremo. Prima di affrontare la notte, però, daremo un bacio e una carezza ai bambini, spiegando loro perché non siamo andati al Mondiale. Perché vede, Ventura, la storia siamo noi. E per fortuna non c'è più lei.

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