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Che fine ha fatto Quaresma, l’uomo della ‘trivela’ che fece innamorare Mourinho (FOTO)

Lo Special One obbligò l’Inter ad acquistarlo nel 2008 per 25 milioni: un flop tra i più clamorosi. Viaggio nella carriera del funambolo portoghese,dai fasti col Porto agli insuccessi italiani e londinesi fino ai brevi acuti in Turchia, tra intemperanze e aggressioni.
A cura di Alessio Pediglieri
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Attualmente è senza squadra: Ricardo  Andrade Quaresma Bernardo ha chiuso la sua ultima avventura al Al Alhi e da quest'estate è un giocatore svincolato in cerca di ingaggio. Una parabola discendente che sembra aver toccato il fondo per il 30enne fuoriclasse portoghese che nella sua carriera da professionista ha trovato, spesso, club e allenatori che hanno puntato su di lui (Barcellona, Inter, Chelsea; Mourinho e Scolari). Forse non venendo mai ripagati adeguatamente, forse sopravvalutando le sue doti da giocoliere del pallone. ‘Scaricandolo' spesso e volentieri e costringendolo ad una carriera itinerante; tanto che il soprannome con cui è conosciuto, "Ciganito", gli si addice a pennello: il "piccolo Zingaro".

Lo ‘zingaro' della ‘trivela' – Ed è proprio uno ‘zingaro' del pallone, Quaresma, visto che ha girato campionati e squadre in ogni dove da 13 anni a questa parte, da quando nel 2000 venne individuato giovanissimo e inserito subito nella Primavera dello Sporting, in Portogallo dove sale in prima squadra dopo appena una sola stagione, rimanendoci per 2 anni e facendosi conoscere al mondo. Tanto che, il diciottenne Quaresma viene ingaggiato dal Barcellona nella stagione 2003. Ma lì, resterà solo un anno, ritagliandosi 21 presenze in blaugrana e un solo gol prima di far ritorno in patria, al Porto, dove costruisce le sue fortune. Con i lusitani, gioca da protagonista in un crescendo tecnico importante, quattro stagioni con 119 presenze e 24 centri, esaltando i compagni d'attacco con giocate e assist a volte sopraffini. E' in quel periodo che Quaresma sfodera il suo numero da circo che è ancora un suo marchio di fabbrica: la "trivela". Un colpo al pallone con la parte esterna del piede, che permette alla sfera una parabola quasi ‘innaturale', carica di effetto. Un ‘tocco' nato (come rivelerà lo stesso portoghese) per necessità: "Avevo i piedi storti, non riuscivo a calciare come gli altri, ma quel tiro mi veniva naturale. Così lo feci mio…".

Fenomeno nel Porto… – Al Porto, Quaresma trova anche la Nazionale lusitana e quegli anni gli permettono anche paragoni importanti, come con il connazionale Cristiano Ronaldo che per molti ricorda soprattutto per le qualità tecniche. La squadra lusitana vince, al primo anno di Quaresma in squadra, una Supercoppa portoghese con il Benfica, e lui segna la rete decisiva. Si ripete anche contro il Valencia andando in gol ma perdendo la Supercoppa Europea. In campionato arriverà secondo ma si rifarà nelle tre stagioni successive: il Porto grazie ai suoi assist (41) e ai suoi gol (19), vince per tre volte consecutive lo scudetto. Una rampa di lancio perfetta per il grande salto che arriva puntuale: nel 2008, viene chiamato da Jose Mourinho in persona all'Inter.

…Flop nell'Inter di Mou – L'arrivo in nerazzurro è in pompa magna: il tecnico portoghese si impunta con Massimo Moratti per avere il connazionale ad ogni costo per la sua nuova squadra votata a ripetersi in serie A e provare ad imporsi in Europa. L'affare si fa: 18,6 milioni per il cartellino, più la cessione di Pelè, altro portoghese valutato 6 milioni. In totale, l'Inter investe 25 milioni di euro per un top acquisto che però si rivelerà un clamoroso flop su tutti i fronti. Inzia benissimo, segnando al Catania proprio con un colpo di ‘trivela' ma ciò che doveva essere solo il principio diventa la fine: a febbraio – dopo una serie infinita di panchine e l'esclusione dalla fase finale della Champions – negli ultimi giorni di mercato invernale viene ceduto in prestito al Chelsea, dove ha un altro estimatore: Felipe Scolari.

Il fallimento di Londra e il triplete nerazzurro – Anche a Londra, il fallimento è dietro l'angolo: Scolari viene esonerato e con Hiddink non trova più spazio. Ritorna all'Inter che però non ne vuole sapere eprova a girarlo al Genoa di Preziosi. Ma lui vuole l'Inter e  – incredibilmente – Mourinho ripunta su di lui. Altro calvario, con prestazioni inguardabili, 11 presenze zero gol. Ma è l'anno del Triplete nerazzurro e nella sua bacheca personale Quaresma annovererà uno Scudetto, una Champions League e una Coppa Italia. Poi, la cessione, definitiva al Besiktas quando Mourinho lascia il club nerazzurro, per poco più di 7 milioni. Una  minusvalenza importante che diventa doverosa, vista l'inconsistenza dimostrata. In Turchia, ci resterà 2 stagioni vincendo una Coppa internazionale e ritrovando le giocate che l'hanno reso celebre, finchè nel 2012 rovina tutto: viene messo fuori rosa per motivi comportamentali. E' la fine della sua avventura turca. Tornato a Lisbona, durante un processo colpisce un poliziotto venendo arrestato per aggressione a pubblico ufficiale.

La parabola discendente: dal Besiktas all'Al Alhi – Il Besiktas non ne vuole più sapere, ma Quaresma trova l'ennesima squadra che punta su di lui – con un altro ingaggio importante – l'Al Alhi, la ricchissima squadra di Dubai con cui firma un contratto di un anno e mezzo. Ma non c'è feeling e in estate si ritrova senza più una squadra. Sembrava che la sua avventura potesse sbarcare in SudAmerica, al Tigre, ma alla fine la sua ‘trivela' non ha avuto i giusti estimatori, rimanendo impolverata e senza più un contratto.

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