Chapecoense, l’Atletico Mineiro si tira indietro: “Non è il momento di giocare”
Difficile scendere in campo dopo tragedie simili. Meglio fermarsi e pregare. Dopo la straziante tragedia che ha colpito la squadra della Chapecoense, il Brasile s'interroga sull'opportunità di riprendere a giocare come se nulla fosse successo. Il presidente dell'Atletico Mineiro, formazione che avrebbe dovuto affrontare la Chape nei prossimi giorni, non si è posto nemmeno il problema e ha già deciso: "Ho già comunicato alla Federcalcio brasiliana, ed al suo presidente Marco Polo Del Nero, la nostra decisione di non raggiungere Chapecó per giocare la partita – ha dichiarato Daniel Nepomuceno – La nostra decisione è stata accettata dai vertici della Federcalcio. La sconfitta a tavolino? Non ci interessa. Di fronte a questa tragedia non avrebbe nessun senso giocare. E' il minimo che possiamo fare. Lo dobbiamo alle famiglie e alla città che stanno soffrendo".
Le parole del presidente della Chapecoense
Dopo aver deciso di rinviare a data da definirsi la finale della Coppa del Brasile tra Gremio e lo stesso Atletico Mineiro, la Federazione ha dunque sottoscritto le parole del presidente della società di Belo Horizonte. In occasione dell'ultimo turno della Serie A brasiliana, oltre al match tra la Fluminense e l'Internacional, non verrà dunque disputato neanche la sfida dell'Arena Condá: impianto che da sempre ospita le partite della Chapecoense. "Crediamo nei valori dello sport e rispettiamo il dolore – ha concluso il presidente dell'Atletico Mineiro – Non è il momento di chiederci di giocare questa partita".
Una scelta condivisa anche dal patron della Chapecoense: "Lo ringrazio per aver deciso di non giocare – ha dichiarato Ivan Tozzo – Siamo d'accordo con la decisione dell'Atletico. Credo che sia una decisione giusta perche' non siamo in un momento adatto per giocare". Nell'occasione Tozzo ha ringraziato il collega anche per aver offerto alla sua squadra alcuni giocatori in prestito gratuito.