Champions, Spalletti: “Vediamo se questa Inter è all’altezza del Barcellona”
La sfida è lanciata: l'Inter proverà a giocarsi 90 minuti alla pari con i maestri del Barcellona. Certo, tra i blaugrana non ci sarà il professor Messi solo convocato per ragioni di gruppo e ancora con il braccio al collo, ma ciò non cambia il valore del test cui Spalletti sottoporrà i propri giocatori. Perché il tecnico è stato chiaro: dopo la partita di martedì sera a San Siro, sarà l'Inter stessa a dimostrare a che punto sia nel progetto varato l'anno scorso.

Potrebbe essere una partita impari, le forze in campo lo dimostrano così come il cammino fin qui ottenuto dalle due squadre, soprattutto in Europa. Il Barcellona veleggia a punteggio pieno e al Camp Nou ha dato a tratti, lezione di calcio ai nerazzurri. Tutto ciò si potrebbe ripetere a San Siro anche se l'Inter affronta i catalani forse nel momento migliore.
La sfida al Barcellona in Champions League? È l'occasione perfetta per vedere se la mia squadra se la possa giocare alla pari contro chiunque
L'Inter arriva da sette vittorie consecutive in campionato, unite alle due in Champions League contro Tottenham e Psv. Solamente a Barcellona è stata fermata, 2-0, dai catalani che hanno aperto le danze con l'ex di turno, Rafinha, il sostituto di Messi. Comprendendo come le sfide europee di un certo livello siano forse ancora un po' troppo difficili per l'attuale asticella nerazzurra. Spalletti lo sa perfettamente ed è per questo che a San Siro schiererà la miglior squadra possibile, chiedendo a tutti di elevarsi al massimo.
Il test-match perfetto
Un test-match in cui si comprenderà se quest'Inter possa davvero e da subito cimentarsi con le migliori: "Questa è la sfida più difficile che si possa affrontare giocando a calcio. Il Barcellona rappresenta il livello più alto che un avversario possa avere. Abbiamo sempre detto che possiamo giocarcela con tutti, martedì sarà il campo a dirci se è vero".
Salto di qualità per competere con tutti
Per Spalletti i segnali positivi ci sono stati e potrebbero ripetersi anche in Champions League. La strada è giusta, le motivazioni non mancano, l'occasione è d'oro: "Ciò che ti può far fare il salto di qualità è l'abitudine e l'attitudine: devi mettere in pratica quell’idea, la devi costruire, appoggiare sul campo e andarla a sviluppare. E' l’abitudine, il modo di lavorare, di parlare negli spogliatoi, è un ruolo fare il direttore, l’allenatore, il presidente, è la professionalità che sistema le cose"
Barcellona, punto di riferimento
Il tecnico nerazzurro prova a guardare in casa propria, senza curarsi dell'avversario: "Dobbiamo trovare continuità nella mentalità, nell'atteggiamento. L'anno scorso siamo partiti forte, poi ci siamo scaricati. Oggi dobbiamo imparare a giocare ad altissimi livelli, sempre. Un lavoro profondo, duro, che si raggiunge con professionalità. Il Barcellona? E' un riferimento, e non solo per noi. Vorrei lo stesso approccio e mentalità da parte dei miei. Messi? Se gioca è evidente che sarà una preoccupazione in più".