Champions, Morata: “Napoli pericoloso, può battere il Real Madrid”
"Senza ‘recompra' avrebbero dovuto cacciarmi per farmi andare via da Torino". La Juve lo valorizzò, il Real Madrid versò i 30 milioni necessari per riportare il pupillo alla casa blanca. Alvaro Morata non ha dimenticato la bella esperienza vissuta in bianconero e la sfida di Champions League contro il Napoli – avversario di un tempo in A – gli risveglia dolci ricordi, fatti di vittorie e duelli vinti in Italia come in Europa. De Laurentiis provò a contattarlo nella lunga estate calda del ‘tradimento' di Higuain: pensò di rendere pan per focaccia alla ‘vecchia signora' convincendo le ‘merengues' a concedere in prestito quel ‘ragazzo' esploso e cresciuto in fretta in torneo così difficile come quello tricolore.
Il ‘golden boy' ci mise poco a rifiutare, mai avrebbe indossato altra casacca in A dopo quella della Juve. "Ho dato tutto per la maglia bianconera – ha ammesso Morata nell'intervista al Corriere dello Sport – ed ero disposto a rimanere lì molti anni, la Juventus lo sapeva, l'unico problema era la chiamata del Madrid che era il mio sogno fin da piccolo".
Ironia della sorte sfiderà proprio i partenopei negli ottavi di finale della Coppa. Albiol e Callejon (ex di turno) prenderanno per mano la squadra e la condurranno nella bolgia del Bernabeu e dei ‘galattici' che annoverano campioni del calibro di Cristiano Ronaldo, Benzema, Kroos e Modric, Marcelo e Sergio Ramos. Cosa può opporre il Napoli di Sarri per arginare tanta potenza? Morata ne sottolinea le qualità.
Gioca molto bene palla al piede e i loro capovolgimenti di fronte, con Callejon, Hamsik e Insigne sono molto pericolosi. Ci possono battere, ma anche noi possiamo batterli: è la magia della Champions. Una vittoria contro i partenopei avrebbe un sapore speciale per il mio passato juventino.
Rewind e amarcord. Peccato non essere rimasto a Torino, magari la casacca di Higuain adesso sarebbe la sua. E chissà a quanti gol sarebbe in campionato… Sliding doors: chiude quelle in bianconero, riaperte quelle del Real. "Bonucci, Barzagli, Chiellini, Marchisio, Buffon, sono stati fondamentali per il mio adattamento nella Juventus e a Torino – ha aggiunto Morata raccontando il suo rapporto nello spogliatoio -. Se avessi trovato uno spogliatoio un po' “cattivo” non avrei fatto così bene nella Juve".