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Champions, Maldini con Messi e CR7 nella Top 11 di Rio Ferdinand

L’ex campione del Manchester United veste i panni dell’allenatore e compone la squadra ideale della Coppa, ci sono anche gli ex milanisti Seedorf e Cafù. Attacco stellare con l’ex interista Ronaldo, la Pulce e il portoghese.
A cura di Maurizio De Santis
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La Champions League ha un fascino particolare che si tramanda nel tempo. Rio Ferdinand, ex bandiera del Manchester United, conserva intatti i ricordi di una vita trascorsa a duellare sul rettangolo verde tanto in Premier quanto in Coppa. Momenti, compagni di squadra, avversari, gioie e dolori, vittorie e sconfitte: nelle curve della memoria c'è tutta una carriera, compresi quei calciatori con o contro i quali ha giocato e adesso inserisce nella personale Top 11 di tutti i tempi del ‘Trofeo dalle grandi orecchie'. Intervistato da ShorList, l'ex centrale dei Red Devils e della nazionale inglese ha vestito per qualche ora i panni del tecnico e composto la formazione ideale.

Tra i pali ha ‘convocato' Victor Valdes, caduto in disgrazia da quando quel maledetto infortunio al ginocchio lo ha di fatto depotenziato: oggi 34enne, l'ex Barça è allo Standard Liegi dopo un'avventura infelice allo United di van Gaal.

Difesa. Roberto Carlos, il terzino che aveva la ‘dinamite' nei piedi e un effetto micidiale, è il primo punto di forza. "E' stato il primo laterale mancino dell'era moderna a diventare famoso per la sua abilità di attaccare", ha ammesso Ferdinand. Come dirimpettaio, sulla corsia opposta non poteva mancare Cafù: un altro brasiliano, il ‘pendolino' della Roma e del Milan. Al centro, chiavi della retroguardia affidate a Roberto Ayala, ex Valencia, e a Paolo Maldini ("pilastro del Milan, un campione assoluto").

Linea di centrocampo composta da due colonne della tradizione blaugrana: Busquets ("ha un senso tattico fantastico") e Xavi, signore assoluto della mediana ("dettava il ritmo del gioco e il gioco ruotava intorno a lui… incredibile"). E poi c'era un altro interprete del Milan vincente, l'olandese Seedorf che Ferdinand arriva a definire immarcabile tale era il dinamismo che lo distingueva nel cuore della metà campo (incursioni comprese).

Attacco micidialeRonaldo Luís Nazário de Lima terminale del gioco offensivo. "Mai in carriera mi è capitato di giocare contro qualcuno che avesse i suoi movimenti, con e senza palla", ha aggiunto Ferdinand che parla ancora con grande stupore delle qualità tecniche dell'ex campione dell'Inter e della Seleçao. Accanto a lui due dei più forti calciatori di sempre: da una parte Messi ("come si marca? devi sperare che non giochi…") e dall'altra Cristiano Ronaldo ("il Real Madrid è fatto di solisti e lui ne è uno splendido interprete").

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