Champions League sempre più ricca, anche per chi verrà eliminato ai playoff
Il prossimo 27 agosto, negli eleganti e moderni uffici di Nyon, il direttivo dell'Uefa comporrà quelli che saranno i gironi della prossima Champions League. Per Lazio e Napoli, ma anche per diverse squadre europee, il sogno è proprio quello di far parte di quell'elite continentale pronta a sfidarsi da settembre inoltrato. Una eventuale partecipazione che regalerebbe a uno dei due club italiani la vetrina europea e, soprattutto, svariati milioni di euro. Che la massima competizione europea sia un toccasana per le casse di qualunque società, questo è risaputo. Ciò che, forse, in pochi sanno è che nel prossimo triennio aumenterano le quote da consegnare a chi partecipa alle varie fasi a gironi, grazie all'innalzamento del montepremi che è cresciuto dai 1,235 miliardi ai 1,638. Paradossalmente, è cresciuta anche la quota che l'Uefa destinerà, come contributo di solidarietà, a tutti quei club che rimarranno fuori dalla fase a gironi avendo perso il preliminare.
Conti alla mano, se una tra Lazio e Napoli venisse eliminata ai playoff incasserebbe comunque il 10% della quota italiana derivante dai diritti televisivi europei: una cifra che potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro scarsi. Non male come premio di consolazione per chi non riuscirà ad andare avanti in Champions League. Chiaro che l'obiettivo è quello di poter saltare a piè pari l'ostacolo del preliminare e accedere alla vera e propria competizione. In quel caso, ovviamente, i compensi salirebbero considerevolmente. Basti pensare al percorso della Juventus che tra ricavi diretti dalla Champions per i risultati sportivi, incassi dello Stadium e "market pool" (ovvero montepremi dei diritti tv), arriverà a sfiorare quota 100 milioni di fatturato. Sorride con la calcolatrice alla mano, anche la Roma di James Pallotta. Il club giallorosso, grazie ai due gol di Iturbe e Yanga-Mbiwa si è messa in tasca la certezza dei gironi di Champions League e una cifra intorno ai 40 milioni di euro: divisi tra il premio qualifcazione, la percentuale dei diritti tv e la quota minima di ricavo, proporzionale al numero di partite che verranno disputate.