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Champions League, quando nei quarti comandavano le italiane

Tredici anni fa ai quarti c’erano Inter, Juventus e Milan, che avrebbero poi chiuso ai primi tre posti: adesso, nell’anno della finale a San Siro, non ci sono più rappresentanti del nostro calcio.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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I più giovani sono abituati a vedere squadre come Barcellona, Real Madrid, Chelsea, Bayern Monaco, Manchester City, Paris Saint-Germain e via dicendo sfidarsi nei quarti di finale della UEFA Champions League, ma i più attempati non possono dimenticare quando appena una decina d'anni fa erano invece le squadre italiane a dettare legge su tutti i campi d'Europa. Poi è arrivato il lento declino del calcio nostrano, ed oggi si "festeggia" se una (al massimo due) arriva agli ottavi di finale e viene eliminata "a testa alta" (modo cortese per mascherare la delusione) da un altro club.

Nell'annata 2002/2003 il calcio italiano era all'apice: tre su quattro passate dalla fase a gironi, e tutte e tre che poi approderanno in semifinale, prima del "derby" tutto italiano nella finalissima di Manchester. All'epoca si disputavano due fase a gironi: la prima come quella attuale (dalla quale si qualificarono Juventus, Inter, Milan e Roma in un epico en-plein), ed una seconda che, in sostituzione degli ottavi di finale, valeva l'accesso ai quarti. E qui fu fatale alla Roma il girone assieme a Valencia, Ajax ed Arsenal. Passarono invece ai quarti Juve, Inter e Milan, con bianconeri e nerazzurri come secondi e rossoneri come primi nei rispettivi gironi.

Ai quarti di finale, scongiurato il pericolo derby, le squadre italiane dettarono legge: l'Inter, seppur a fatica, eliminò il Valencia. A San Siro bastò un lampo di Bobo Vieri, che andò a segno anche al Mestalla nella sconfitta per 2-1 che però non bastò agli uomini di Rafa Benitez per accedere ai quarti: la festa fu tutta dei nerazzurri allenati da Héctor Cúper. Più duro il compito del Milan, che incrocia l'Ajax: dopo lo 0-0 di Amsterdam, a San Siro serve solo la vittoria. Mancano lo squalificato Gattuso e gli infortunati Seedorf, Pirlo e Serginho. Vanno a segno Inzaghi e Shevchenko, ma i Lancieri (che in squadra hanno anche i giovani Ibrahimovic e Sneijder) non mollano e rimontano con Litmanen e con Pieenar. Sembra finito il sogno rossonero, fino allo scadere, quando Inzaghi si inventa un pallonetto che, toccato da Tomasson, si insacca in rete e porta avanti anche i meneghini.

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Il colpo grosso, però, lo farà la Juventus: è uno degli ultimi Barcellona pre-era Messi, ma a Torino non si va oltre l'1-1 grazie alle reti di Montero in apertura ed il pareggio di Saviola nel finale. Al Camp Nou è una battaglia: Nedved porta in vantaggio i bianconeri, poi pareggia Xavi. Luis Enrique si divora il gol-qualificazione, poi la Juventus perde Davids per espulsione. Si va ai supplementari, dove però arriva la zampata del Panteròn: è Marcelo Zalayeta a firmare il gol partita che permette ai bianconeri di volare in semifinale.

Il resto è, come si suol dire, storia: in semifinale, la Juventus perde 2-1 al Bernabeu contro il Real Madrid (che ai quarti aveva fatto fuori il Manchester United), ma poi vince 3-1 al Delle Alpi e vola in finale. Dall'altra parte, derby Milan-Inter che finisce 0-0 prima ed 1-1 poi, portando in finale i rossoneri. A Manchester, finirà poi 0-0 ed ai rigori la spunteranno i rossoneri. Tredici anni dopo, italiane ai quarti non ce ne sono: e Juventus-Milan sarà soltanto la finale di Coppa Italia, proprio nell'anno in cui la finalissima si gioca a San Siro.

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