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Champions League, Cristiano Ronaldo leggendario come Puskas

Dopo la goleada di Gelsenkirchen, il Real Madrid passa alla fase successiva di Champions grazie al 3-1 sullo Schalke 04 e alla straordinaria serata di CR7 che raggiunge il mito ungherese.
A cura di Alberto Pucci
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E' stato uno spettacolo e, soprattutto, una partita vera al "Bernabeu" di Madrid. Una gioia per gli occhi e un sollievo per gli amanti dell'undici di Ancelotti perché il pericolo di assistere ad un allenamento era davvero molto alto, dopo la larga vittoria ottenuta in Germania. Le "merengues" hanno, invece, onorato fino in fondo quella che, da tutti, era stata considerata una vera e propria formalità. Il tecnico italiano, forte della qualificazione già in tasca, ne ha approfittato per "ruotare" i suoi uomini, concedendo a molti una serata di riposo. Un turnover che (per fortuna) non ha toccato Cristiano Ronaldo che, schierato in attacco a fianco dei "baby" Morata e Jesé Rodriguez, è stato il protagonista assoluto della serata di Madrid. Il suo gol nel primo tempo ha, infatti, dato il via allo spettacolo "blanco": uno show al quale ha partecipato anche lo Schalke 04 che ha giocato a viso aperto, concedendo praterie a Cr7 e compagni.

Cristiano Ronaldo nella leggenda – L'ennesima prova straordinaria di CR7 merita un capitolo a parte. Ormai non ci sono più aggettivi per commentare il fenomeno portoghese. Anche nel match contro lo Schalke 04, l'attaccante del Real Madrid ha entusiasmato i tifosi presenti sulle tribune e quelli seduti comodamente in poltrona. I due gol alla formazione tedesca (semplice il primo, fantastico il secondo) permettono al Pallone d'Oro di portarsi a quota 13 nella classifica cannonieri di Champions League e di raggiungere il "mito" Puskas a 242 reti. La media gol di CR7 è stratosferica (1.05 a partita), così come è incredibile il segno che l'attaccante lascia su ogni partita. Contro la difesa tedesca (che avrà bisogno di una buona dose di antidolorifici, per passare la notte), il portoghese non solo ha messo a segna una doppietta, ma ha anche colto una traversa (sul terzo gol di Morata) e preso un palo a pochi minuti dalla fine.

La faccia triste di Jesé e la gioia di Morata – La festa per il passaggio del turno è stata, però, macchiata dal grave infortunio capitato a Jesé Rodriguez. La partita del giovane attaccante di Ancelotti è durata soltanto 8 minuti: tempo di subire un brutto colpo al ginocchio e lasciare il posto a Gareth Bale. Un infortunio che ha lasciato l'amaro in bocca allo staff di Ancelotti e che terrà Jesé lontano dai campi da gioco per molto tempo. A sorridere è, invece, Alvaro Morata che ha confermato quanto di buono si è detto e scritto su di lui. Il classe '92, cercato con insistenza dall'Inter e da altri club europei, ha messo in mostra l'ottimo feeling con CR7 e messo a segno la rete del 3 a 1, dopo che nel primo tempo si era mangiato un gol "alla Robinho".

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