Champions, la Juve sfida la scaramanzia: in bianconero contro i blaugrana
E' partito il conto alla rovescia per la partita più importante della stagione del calcio continentale. Il 6 giugno a Berlino i campioni d'Italia della Juventus, affronteranno i campioni di Spagna del Barcellona, due squadre che puntano al triplete e a concludere una stagione eccellente con la vittoria della Champions League. La super sfide dell'Olympiastadion di Berlino inizia a prendere forma, con la scelta dei colori delle divise di gioco: la formazione di Allegri, sorteggiata come "squadra di casa" ha scelto di scendere in campo con la classica maglia bianconera, al cospetto della casacca blaugrana dei catalani. Inevitabile dunque prendere in esame i precedenti delle finali di Champions disputati dalla Juventus in bianconero: e i più scaramantici non potranno che fare gli scongiuri, perché i dati sono tutt'altro che incoraggianti.
Nel 1973 contro l'Ajax, nella prima finale arrivò una sconfitta di misura per 1-0. Stesso risultato nel celebre match dell' '83 quando la Vecchia Signora era nettamente favorita contro l'Amburgo e fu messa clamorosamente ko da una rete di Magath. Due anni più tardi i bianconeri riuscirono a vincere contro il Liverpool nell'indimenticabile e tragica finale dell'Heysel, per un ricordo tutt'altro che positivo. Le ultime occasioni sono quelle del 1998 e del 2003 quando la squadra di Lippi si arrese al Real prima e al Milan (ai rigori). Indimenticabile invece il trionfo di Roma nel 2006 con la Juventus che mise ko l'Ajax ai rigori indossando la maglia blu con le stelle gialle sulle spalle. Per quanto riguarda invece le altre coppe disputate il bilancio è nettamente migliore come confermano le 4 vittorie (2 Coppe Uefa e 2 Supercoppe) contro 2 sconfitte (1 in Coppa Uefa e 1 in Coppa delle Fiere). La Juventus dunque sfida la sorte, e anche i pronostici visto che il Barcellona resta anche per i bookmakers nettamente favorito per la conquista della Champions League. I bianconeri però vogliono dimostrare ancora una volta di credere più nella loro determinazione, fame e voglia di vincere piuttosto che nei numeri e nei pronostici.