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Champions, cinque cose da sapere su Benfica-Napoli

Azzurri in campo a Lisbona nel match che può decidere la storica qualificazione agli ottavi. Partenopei nella tana delle ‘aquile’ per sfatare il tabù dei gironi.
A cura di Salvatore Parente
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La torcida protoghese del Da Luz
La torcida protoghese del Da Luz

Benfica-Napoli è la sfida della vita, calcistica s’intende, per entrambe le compagini a rischio eliminazione da questa edizione della Champions League in caso di risultati avversi. Un mix di combinazioni che potrebbero però annullarsi con la contemporanea sconfitta del Besiktas contro la già eliminata Dinamo Kiev. Al di là degli aspetti meramente numerici o tattici però, andiamo ad approfondire i temi e le curiosità di questa delicatissima partita con le cinque cose da sapere sul match del Da Luz.

Prima sconfitta dopo 10 mesi per le ‘Aquile'

Il Benfica, forse distratto dall’imminente impegno di Champions League, venerdì sera a Funchal contro il Maritimo ha subito la prima sconfitta in campionato dopo addirittura 23 turni da imbattuta nella Primeira Liga portoghese (ultimo stop lo scorso febbraio nel “O Classico” contro il Porto 2-1). Nel mezzo, fra febbraio e venerdì scorso, 21 vittorie, 2 pareggi, 54 gol segnati e solo 14 subiti. Una battuta d’arresto che non pregiudica la corsa delle Aquile verso il titolo lusitano (+2 sullo Sporting Lisbona) ma che può essere di buon auspicio per il Napoli di Sarri.

Il "Pocho" Lavezzi in Napoli-Benfica del settembre 2008
Il "Pocho" Lavezzi in Napoli-Benfica del settembre 2008

Lavezzi e Zalayeta interrompono la corsa europea

Di là dall’incontro di questo sesto turno del Gruppo B della Champions League, forse non molti ricordano che le due compagini si sono già affrontate in un recente passato: precisamente 8 anni fa. Annata 2008/09, prima apparizione europea del Napoli targato De Laurentiis. Gli azzurri, allora guidati da Reja, vincono in estate il terzo turno dell’Intertoto nel doppio confronto con i greci del Panionios (doppio 1-0). Poi, affrontano gli albanesi del Vllaznia nel secondo turno preliminare dell’allora Coppa Uefa (0-3 in Albania e 5-0 al San Paolo), fino a sfidare, nel turno successivo, i temibili lusitani del Benfica.

A Napoli, la città è in festa, respira nuovamente aria d’Europa e di grande calcio con i ragazzacci terribili che, la sera del 18 settembre, mandano in visibilio i milioni di supporters partenopei stendendo i blasonati portoghesi 3-2 con le marcature, nell’ordine, di Vitale, Denis e Maggio. Al ritorno, il sogno continentale azzurro però si spegne al Da Luz sul palo colpito da Cannavaro in mischia e sul tiraccio di destro di Zalayeta, 2-0 (Reyes e Nuno Gomes) e appuntamento col grande calcio rimandato.

L'attuale Benfica del tecnico Rui Vitoria
L'attuale Benfica del tecnico Rui Vitoria

Bilancio italo/portoghese: Benfica in vantaggio in casa

Nel corso della loro storia in competizioni europee, entrambe le squadre hanno poi avuto modo di incontrare club dello stesso paese della squadra avversaria: compagini italiane per il Benfica e portoghesi per il Napoli. Le Aquile di Lisbona, in questi confronti in casa, hanno un buon bilancio complessivo con i club nostrani fatto di 6 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte (l’ultima il 27 agosto del 2003 per 0-1 contro la Lazio) in 13 gare. Il Napoli, invece, in terra portoghese, in 5 precedenti, ha raccolto 2 stop, 2 pareggi ed 1 solo successo (nel secondo turno della Coppa Uefa 1974/75 0-1 contro il Porto con rete di Clerici).

Il rigore decisivo realizzato da Gameiro nella finale di Europa League del 2014 fra Siviglia e Benfica
Il rigore decisivo realizzato da Gameiro nella finale di Europa League del 2014 fra Siviglia e Benfica

Stagioni amare in Champions: il cammino del Benfica

“D’ora in avanti il Benfica non vincerà più una coppa internazionale, per almeno 100 anni”. La leggenda narra che furono proprio queste le parole pronunciate dal grande allenatore ungherese Béla Guttmann, nel maggio del lontano 1962, quando, dopo due Coppe dei Campioni vinte il tecnico magiaro se ne andò sbattendo la porta per non aver ricevuto un meritato aumento di ingaggio. Tralasciando, ma nemmeno tanto, il fatto che il Benfica abbia perso 8 finali in 50 anni, il recente cammino europeo nella coppa “dalle grandi orecchie” non è stato eccellente. Al di là dei due quarti di finale dello scorso anno e del 2011/12, infatti, i lusitani non sono riusciti a replicare le gesta del suo leggendario tecnico magiaro Guttmann con tante eliminazioni ai gironi che ne hanno decretato la "retrocessione" nella Europa League con due finali (2012/13 e 2013/14) ed una semifinale (2010/11).

L'arbitro Antonio Mateu Lahoz
L'arbitro Antonio Mateu Lahoz

Lahoz, arbitro senza pareggi. Il direttore di gara di Wolfsburg-Napoli

Il direttore di gara selezionato per il delicato match di Champions League fra Benfica e Napoli ha un singolare primato: nelle gare da lui dirette con compagini portoghesi o italiane non ha mai assistito ad un pareggio. Nei 14 precedenti, infatti, Lahoz ha visto ben 9 vittorie delle squadre di casa e ben 5 successi delle compagini in trasferta. In due occasioni, invece ha arbitrato Benfica e Napoli. Per i portoghesi nei sedicesimi di finale di Europa League 2012/13 (Leverkusen-Benfica 0-1), mentre per il Napoli nella vittoriosa trasferta di 1 anno e mezzo fa di Wolfsburg, con un perentorio 4-1 degli azzurri ai danni dell’allora tecnico Dieter Hecking.

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