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Cazorla shock: “Mi dissero di essere contento se avessi camminato di nuovo con mio figlio”

Il calciatore spagnolo sta vivendo un lungo calvario e ora é in cura a Salamanca per tentare di ritornare a giocare dopo Natale. Il centrocampista dell’Arsenal ha dichiarato: “Il medico mi disse che se fossi riuscito a tornare a camminare in giardino con mio figlio avrei già potuto ritenermi soddisfatto”. Dopo quattro anni di continui problemi, Cazorla potrebbe rivedere il campo a gennaio.
A cura di Vito Lamorte
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Il calvario di Santi Cazorla. Se dovessimo definire gli ultimi anni della carriera del entrocamosta spagnolo non potremo fare altrimenti. Il calciatore dell'Arsenal in una lunga intervista a Marca ha parlato del periodo che ha vissuto dal 2013 a oggi e la speranza di tornare a giocare, nonostante in alcuni momenti le priorità erano altre, c'è sempre stata.

Dal 19 ottobre del 2016 che Cazorla non mette piede in un campo da calcio: la sua ultima partita era stata contro il Ludogorets in Champions League, vinta per 6-0 dalla squadra di Wenger, e dopo 378 giorni di assenza, 60 partite perse e un infortunio alla caviglia da superare forse la luce in fondo al tunnel inizia ad affacciarsi.

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Cazorla, un calvario lungo 4 anni

Dal primo problema alla caviglia, riscontrato dopo un'amichevole con la nazionale spagnola a Ginevra nel 2013 contro il Cile, Cazorla ha fatto il giro nell'Inferno di Dante e tra un'operazione al ginocchio, una proprio alla caviglia e varie riabilitazioni, il calciatore ha vissuto e sta vivendo un lungo calvario: adesso é in cura a Salamanca per tentare di ritornare a giocare dopo Natale.

Dopo l'operazione al ginocchio sinistro del 5 dicembre 2015, a causa della rottura del legamento, il medico inglese non era stato  molto incoraggiante: "Il medico mi disse che se fossi riuscito a tornare a camminare in giardino con mio figlio avrei già potuto ritenermi soddisfatto". Parole dure, forti, che ti non fanno vedere la vita sotto il punto di vista professionale.

L'infezione, la pulizia definitiva e la riabilitazione

Un anno dopo quell'operazione arriva un problema al tendine nell'area plantare del piede destro destro che richiedeva una pulizia. Dopo la rimozione dei punti la ferita continuava ad aprirsi e sono stati effettuati otto intervenuti in un anno. Successivamente si capì che si trattò di un lavoro medico quasi cieco perché il dottor Mikel Sánchez a Vitoria riscontrò un'infezione bruttissima che ha raccontato così: "Ho visto che aveva una tremenda infezione che gli aveva danneggiato parte del calcagno e mangiato il tendine di Achille, a cui mancavano 8 cm".

Il medico riscontrò la presenza di tre batteri aggressivi, uno dei quali proveniva dalla sala operatoria: Santi è stato sottoposto a numerosi trattamenti antibiotici di successo e il dottor Sanchez ha ammesso di non aver mai incontrato un caso simile. Lo scorso 29 maggio è stata effettuata l'ultima ricostruzione del tendine e dopo la riabilitazione estiva, che lo aveva rimesso sulla buona strada, ora Cazorla è alle prese con un edema osseo, che ha rallentato il recupero ma non c'è fretta: bisogna evitare altri problemi. L'Arsenal gli ha rinnovato nel novembre dello scorso anno fino al giugno 2018 e tutti non aspettano altro che rivederlo in campo e i suoi compagni di nazionale fin dalle giovanili (Silva, Villa, Iniesta) gli scrivono tutti i giorni per non farlo sentire solo in un momento così importante. Dopo quattro anni di continui problemi, Cazorla potrebbe rivedere il campo a gennaio e la luce in fondo al tunnel è più vicina. Forza Santi!

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