Cattiva gestione di Diego Costa, il Chelsea vuole licenziare Conte decurtando l’indennizzo
Nove milioni di sterline. Dieci milioni di euro e rotti. E' questa la cifra che il Chelsea dovrebbe pagare ad Antonio Conte in caso di licenziamento rispetto al contratto in scadenza nel 2019. Ed è questo il motivo che ha bloccato finora anche l'arrivo a Londra di Maurizio Sarri che dal prossimo 1° luglio sarà ufficialmente sollevato dall'incarico di allenatore del Napoli e, a clausola scaduta (8 milioni, fino al 31 maggio scorso), bisognerà fare i conti con Aurelio De Laurentiis che – allo stato dei fatti – lo avrà a libro paga fino al 2020 (circa 3 milioni).
Un cambio da 40 milioni. Calcolatrice alla mano, dalle parte di Stamford Bridge hanno fatto un'addizione semplice, semplice: l'avvicendamento alla guida tecnica costa quasi 40 milioni… 37 per la precisione considerando l'indennizzo da pagare all'ex ct azzurro (dieci milioni e spiccioli), l'ingaggio dell'ex mister dei partenopei (18 milioni, 6 a stagione perle prossime), le commissioni (circa 3 milioni), la buonuscita che il presidente dei campani ha messo sul tavolo (5 milioni, la differenza tra ciò che dovrebbe ancora a Sarri e il valore della vecchia clausola). Cifre che hanno fatto storcere il naso ad Abramovich e ai manager dei Blues ai quali è stato dato mandato di dare una sforbiciata a una voce in particolare, quella relativa ad Antonio Conte.
Il cavillo Diego Costa. Per farlo serve trovare una giustificazione valida, qualcosa che a livello legale abbia abbastanza efficacia. Una motivazione è stata trovata e fa riferimento alla cattiva gestione di Diego Costa, l'attaccante spagnolo che è tornato all'Atletico Madrid e nell'estate scorsa, subito dopo la conquista della Premier League, venne letteralmente scaricato con un sms dall'allenatore. Indispettita, la punta si rifiutò di fare ritorno a Londra, costringendo di fatto il club a cederlo nella sessione invernale di gennaio. Ed è questo il cavillo (la cattiva gestione dell'iberico) al quale la società intende aggrapparsi per decurtare la somma da pagare a Conte.