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Castan: “Se non fossi stato alla Roma, avrei smesso di giocare”

Castan, in una bella intervista, svela: “Volevo rescindere il contratto, ma la società ha detto di no.” e promette il massimo impegno: “Sono in debito con la società e con i tifosi”.
A cura di Alessio Morra
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La Roma ha effettuato una campagna acquisti sontuosa. Sabatini ha acquistato quattro calciatori, uno più forte dell’altro. Gli innesti di Dzeko e Salah fanno sognare tutto l’ambiente, che desidera ardentemente lo Scudetto. Ma il più grande acquisto dei giallorossi è rappresentato dal brasiliano Castan, che dopo aver vissuto un’annata difficilissima, è pronto a tornare a giocare ad altissimi livelli. In un’intervista concessa al portale brasiliano ‘Diario’, Castan ha dichiarato che se non fosse stato un calciatore della Roma probabilmente lo scorso anno avrebbe lasciato il calcio: “Se mi fossi trovato in un’altra squadra, probabilmente mi sarei ritirato. Non solo non hanno mai preso in considerazione l’idea di rescindere il contratto con me, ma in più avevo appena rinnovato, e avevo quindi uno stipendio superiore. Avevano appena venduto Benatia e io avrei dovuto gestire la difesa. Non mi sono mai sentito abbandonato.”

Castan ha parlato anche dell’incubo che ha vissuto, tutto iniziò con dei problemi alla vista: “Iniziai con problemi alla vista. L’ho curato, stavo migliorando, ma quando stavo per rientrare arrivò lo stop dei medici e fui costretto ad operarmi, anche se la mia vita non era a rischio”. Il brasiliano con grande franchezza ha parlato anche delle grandi difficoltà che ha avuto dopo l’operazione: “A gennaio dopo l’infortunio avvertivo parecchie difficoltà al momento di toccare nuovamente il pallone. Dovevo imparare a camminare, a correre. Era tutto nuovo. Durante l’intervento avevo l’1% di pendere la vita. C’era il 10% di rischio che restassi con la bocca storta. E sapevo che potevo smettere di giocare. A un certo punto decisi di non rischiare e di non giocare più: chiesi la rescissione alla Roma per tornare in Brasile e curarmi alla mia famiglia. Sabatini disse di no e mi ha dato alcune settimane per capire cosa avrei voluto fare della mia vita.”

La determinazione non è mai mancata al brasiliano, che anche dopo l’intervento ha avuto tanti problemi e tanti dubbi sulle sue condizioni di salute: “Un giorno, ero seduto sul divano di casa, da solo, a guardare le partite. Ho pensato che avendo 28 anni potevo giocare ancora per altri 6 o 7 anni e ho sempre vissuto di calcio. Non dovevo mollare. Dovevo lottare contro il mio corpo, perché ho perso un po’ di sensibilità sul lato sinistro. Il mio braccio e la mia gamba non rispondevano subito. Per due mesi ho fatto fisioterapia, vivevo praticamente dentro l’ospedale. Ma questo è alle spalle e posso assicurare che sono tornato più forte di prima. Ne ho la certezza”.

Adesso il peggio è passato e Castan vuole tornare un grande protagonista con la Roma e pure con il Brasile: “A livello fisico non sono mai stato meglio. Da un anno non gioco 90’. Voglio essere di nuovo protagonista: è questo il mio obiettivo. Ho altri tre anni di contratto e mi sento fortemente in debito nei confronti della società e dei tifosi, che mi son ostati vicini. Al 100% resterò qui almeno in questa stagione. Le amichevoli mi stanno aiutando a ritrovare il ritmo partita. Mi piacerebbe anche giocare di nuovo con il Brasile”.

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