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Cassano al Milan: quanta concorrenza in attacco

Sono in tre a giocarsi il posto di titolare a fianco di Ibrahimovic.
A cura di Gianni Monaco
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cassano milan

L'arrivo di Cassano al Milan è stato la notizia più discussa delle ultime settimane. Salvo sorprese, quello rossonero sarà il principale colpo di mercato. Un vero affare se si guardano le cifre. I rossoneri hanno versato circa 2 milioni di euro al Real Madrid e niente alla Sampdoria. Anzi, il club ligure, a sua volta, ha versato la stessa cifra sempre agli spagnoli per via di una clausola risalente a tre anni fa.

Cassano guadagnerà al Milan circa tre milioni di euro a stagione, una cifra tutto sommato non elevatissima per un titolare della nazionale italiana. Basti pensare che Totti, nonostante i sei anni in più di Cassano (è del 1976 il capitano della Roma), prende quasi il doppio.

Si capisce subito come i dubbi sull'operazione non siano di tipo tecnico o economico, ma esclusivamente psicologico. Gran parte della stampa e dei tifosi si chiede: perché Antonio non dovrebbe rendersi protagonista delle "Cassanate" che lo hanno reso celebre già alla Roma, al Real Madrid e alla Sampdoria? Riuscirà, il Milan, a trasformare il "Cassano furioso" in una sorta di agnellino?

L'impresa non è di quelle facili, ma non si può nemmeno dire che sia impossibile per un club ben organizzato come quello di via Turati. Cassano non è certo il primo giocatore con un "caratterino" che approda in rossonero. Nemmeno i vari Seedorf, Boateng, Robinho e Ibrahimovic sono dei santi, eppure non hanno mai causato alcun tipo di problema in casa Milan. Merito certamente di Allegri, ma va detto che nemmeno Ancelotti e Leonardo avevano avuto grosse difficoltà nella gestione del gruppo.

Certo, si dirà: Cassano è sempre Cassano e ne ha combinate più di tutti. Vero. Di fatti il Milan si sta assumendo in qualche modo dei rischi. Certamente, dirigenza, allenatore e "senatori" avranno parlato di come gestire al meglio Fantantonio. Avranno elaborato mosse e contromosse per tenere tutto sotto controllo. Galliani e co. non sono mica degli sprovveduti. Queste le premesse, saranno i prossimi mesi a darci un responso sulla gestione del talento di Bari.

Tra l'altro bisogna notare come Prandelli, che lo ha convocato più volte in nazionale, ha avuto parole di stima per Cassano e non ha mai parlato di particolari difficoltà nel loro rapporto. Forse Allegri farebbe bene a chiamare il ct dell'Italia: sempre che non l'abbia già fatto.

Parliamo ora di Cassano sotto il profilo tattico. Antonio è una seconda punta che all'occorrenza può fare anche il trequartista. Per la posizione che occupa può essere paragonato a Del Piero. Conoscendo Allegri è facile immaginare che Cassano sarà schierato solo come seconda punta e mai come trequartista dietro due punte avanzate. Certo, per il barese la concorrenza è notevolissima. I rossoneri sono pieni di attaccanti di movimento e hanno un solo centravanti puro (Ibrahimovic). Fatti i calcoli, ci sono tre giocatori in lizza per un posto a fianco dello svedese: Pato, Robinho e Cassano, appunto.

Insomma, per il barese non sarà certo facile ritagliarsi uno spazio, ma se sfrutterà bene le occasioni che certamente avrà, potrà diventare una pedina importante anche per questo Milan già pieno di campioni.

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