Caso Rooney, Guardiola: “Da giocatore anch’io bevevo”
Il caso Rooney continua a tenere banco: e stavolta ad intervenire sulla vicenda è Pep Guardiola, tecnico del Manchester City con un lungo passato da calciatore sui campi di Spagna, Italia, Qatar e Messico. Il tecnico catalano ha preferito gettare acqua sul fuoco, prendendo le difese del capitano inglese "beccato" ad essere ubriaco qualche sera fa, durante una serata libera concessa dalla nazionale.
"Sono stato un giocatore internazionale anche io", ha raccontato Guardiola, che con la Spagna ha collezionato 47 presenze e marcato 5 gol tra il 1992 ed il 2001, "e mi è anche capitato di essere ubriaco. Solo che ai miei tempi non uscivano così le foto. Tutti nel mondo bevono, anche voi giornalisti", ha aggiunto, "ma l'Importante è prendersi le proprie responsabilità, siamo tutti adulti. Tuttavia, a me non piace entrare nella sfera privata delle persone, come non voglio che gli altri si intromettano nella mia", ha concluso ancora Guardiola, "ognuno è responsabile delle proprie azioni, e così come per me non deve pagare il Manchester City, per Rooney non deve avere colpe la federazione inglese".
Ma Guardiola, atteso sabato pomeriggio con il suo Manchester City dalla trasferta allo Selhurst Park contro il Crystal Palace, ha parlato anche di mercato. "Siamo felici che Gabriel Jesus venga a gennaio da noi", ha detto sempre in conferenza stampa il tecnico catalano, "Certo non sarà facile arrivare in una realtà così diversa a 19 anni ma qui tutti lo aiuteremo, soprattutto Fernandinho e Fernando, suoi connazionali". Il calciatore, classe 1997, è considerato da molti l'astro nascente del calcio brasiliano: nonostante la giovanissima età, fa già parte della Seleçao, dove ha segnato cinque reti in sei gare nelle qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018.