Carpi, dalla D alla Serie A: un grande miracolo e uno stadio troppo piccolo
Caro Claudio Lotito, mettiti il cuore in pace perché il sogno di tutti i tifosi del Carpi si sta avverando. E' questo il messaggio che arriva dalla cittadina emiliana. Prima il successo sul Vicenza (terza forza del campionato cadetto), poi la splendida vittoria contro la seconda in classifica, nel recente derby, hanno infatti allungato il distacco dalle inseguitrici e accorciato il "gap" tra il campionato cadetto della squadra di Fabrizio Castori e la Serie A 2015/2016. Infine, il pareggio col Bari che è stato come mettere la ciliegina sulla torta. Una cavalcata incredibile quella della formazione biancorossa – la cui rosa ha una valutazione di circa 17 milioni di euro -, che fino a tre anni fa giocava sui campi della Lega Pro e, andando ancora indietro fino al 2009, addirittura su quelli dei Dilettanti. Un miracolo tutto italiano, nato dalle idee di una società che ha saputo valorizzare talenti e scovarne di nuovi. Gran parte del merito va attribuita al direttore sportivo Cristiano Giuntoli, capace di trovare giovani interessanti come Riccardo Gagliolo e Lorenzo Lollo, di far rinascere protagonisti rimasti un po' nell'ombra come il portiere Gabriel (di proprietà Milan) e Jerry Mbakogu e di lanciare nuovi fenomeni come Kevin Lasagna: il giustiziere del Vicenza nella trasferta del "Menti". Senza dimenticare, ovviamente, il cuore pulsante di questa formazione: Lorenzo Pasciuti, protagonista dell'incredibile ascesa dalla D alla "quasi" A.
Il problema stadio – Un club che, però, dovrà ora trovare uno stadio in cui far giocare la propria squadra nella prossima stagione. Perché se è vero che il Carpi avrà l'onore di sfidare le superpotenze del nostro calcio (compresa quella del ricalcitrante Lotito), è anche vero che il suo "Sandro Cabassi" è forse uno degli stadi più piccoli in Italia con i suoi soli 4164 posti. Una capienza davvero limitata che, inevitabilmente, non potrà soddisfare l'enorme richiesta di tifosi di casa e di quelli avversari. Partendo dalla premessa che ristrutturare ed ampliare l'attuale impianto è praticamente impensabile, il Carpi dovrà capire in che stadio poter giocare le sue partite casalinghe. Vicini al comune ubicato in provincia di Modena, ci sarebbero gli stadi del Modena (appunto), di Parma, di Bologna e quello di Reggio Emilia che, però, è già utilizzato dal Sassuolo e dalla Reggiana. Nonostante la poca voglia dei tifosi di spostarsi in un'altra città per vedere Di Gaudio e compagni, la scelta (obbligata) della società dovrebbe cadere su uno tra il "Tardini", il "Dall'Ara" oppure il "Braglia" di Modena.