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Capuano si difende: “Spogliatoio sacro, in passato ho preso a cazzotti i calciatori”

Dopo il clamoroso sfogo negli spogliatoi di Arezzo-Carrarese divulgato dalla talpa Sperotto, il tecnico si difende dalle accuse e rivela curiosi retroscena sul suo modo di allenare a dir poco sopra le righe.
A cura di Marco Beltrami
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"Siete delle m… io vi scanno!". E' diventato ormai un tormentone, l'ultimo sfogo di Eziolino Capuano il focoso allenatore dell'Arezzo. Ha conquistato il web, i social network e le prime pagine dei giornali il discorso dell'allenatore registrato dalla "talpa" Sperotto e divulgato poi su internet dopo il ko interno contro la Carrarese. Inevitabilmente gli appassionati di calcio si sono divisi tra favorevoli e contrari a quello che è stato ribattezzato come il "Capuano style" con l'allenatore che in un'intervista a Radio Crc, ha difeso il suo operato evidenziando la sacralità dello spogliatoio e la compattezza del gruppo aretino.

Il tutto ricordando anche episodi ben più accesi, con tanto di calciatori presi a pugni: "Lo spogliatoio è sacro, diverse volte ho preso a cazzotti i giocatori, ma non si è mai saputo nulla. La cosa più grave è che in quello sfogo non si sente volare una mosca, nemmeno il fruscio di un sospiro, ma poi ti ritrovi su internet. Non era mai accaduto che ciò che accadesse negli spogliatoi venisse poi messo in piazza. Il popolo di Arezzo? Mi apprezza, tutti tranne Ulivieri che mi ha dato del maleducato".

Chi non ha preso le difese di Capuano, ma ha anzi puntato il dito contro i suoi metodi è stato il presidente dell'Associazione italiana degli allenatori Renzo Ulivieri. Il mister dell'Arezzo non ha gradito le parole dell'esperto tecnico ribadendo, la solidità dello spogliatoio e del legame indissolubile con i calciatori: "Pensavo che fosse presidente dell’Associazione Allenatori e non di quella dei calciatori. Doveva difendermi e stop. Sperotto è un bravo ragazzo, i compagni hanno tentato di proteggerlo chiedendogli di ammettere il gesto. Poi però l’hanno scaricato, com’è giusto che sia, quando hanno capito che questa storia poteva portare danni notevoli. Se la squadra è con me? Questo gruppo l’ho fatto io e adesso sono tutti incazzatissimi. A me basta schioccare le dita e mi corrono dietro, perché ho sempre rispettato la meritocrazia".

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