Capocannonieri da Serie A: dopo Ibrahimovic e Cavani anche Immobile lascia l’Italia

E' il terzo anno di seguito che l'Italia perde il proprio miglior realizzatore della serie A, un trend oramai consolidato nel tempo che conferma come il nostro calcio sia divenuto terra di conquista per i club esteri e momento di passaggio per i migliori giocatori in circolazione. Perché se tre indizi fanno una prova, la futura avventura di Ciro Immobile al Borussia Dortmund dimostra che non è un caso. Capitò con Zlatan Ibrahimovic, poi con Edinson Cavani, adesso con il bomber granata. Con una aggravante aggiuntiva: Immobile è frutto del nostro vivaio, è ancora giovane e italianissimo. Perderlo adesso è uno smacco vero e proprio ad un movimento che a parole ha sempre detto di voler puntare su giocatori ‘green' ma che nei fatti si è spesso sconfessato da solo.
Avventura in Bundesliga – Accadde con il Milan quando Zlatan Ibrahimovic nel 2012 da capocannoniere della serie A lasciò l'Italia per trasferirsi a Parigi. Dove lo raggiunse solo un anno più tardi Edinson Cavani che nel 2013, sempre verso Parigi, lasciò il Napoli e l'Italia da leader in classifica marcatori. Adesso per il terzo anno consecutivo il capocannoniere della Serie A ci saluta con il trofeo in mano: si tratta di Ciro Immobile che è infatti ormai a un passo dal Borussia Dortmund. Manca solamente l'ufficialità, con tempi che si allungheranno ovviamente per questioni da Nazionale, ma non c'è più alcun dubbio. L'ultima offerta di quasi 20 milioni ha convinto sia il Torino che la Juventus che si dividevano il cartellino in comproprietà.
I precedenti in Europa – In Europa mai si è verificato nei principali campionati qualcosa di simile. Vicinissima ci andò la Spagna a fine anni '90 quando nel 1997 e poi nel 1998 prima Ronaldo, dopo Christian Vieri scelsero di lasciare la Liga (in quegli anni per approdare nel nostro campionato). Anche in Ligue1, in Francia ci fu qualcosa di simile dal 2010 al 2012 quando prima Niang, quindi Sow e infine Girou lasciarono da capocannonieri il calcio transalpino. Un po' come in Olanda dove spesso chi è dei marcatori lascia la Eredivisie quasi d'obbligo. L'ultimo è stato Wilfried Bony. Ma con tutto il rispetto, la nostra Serie A varrebbe un po' più di considerazione rispetto al calcio dei tulipani.