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Cannavaro, addio al Sassuolo e al calcio: “Lascio una famiglia, non potevo dire di no a Fabio”

Paolo Cannavaro in una conferenza stampa si è congedato dal calcio italiano, confermando il suo futuro al Guangzhou, alla corte del fratello Fabio: ” Non vedo l’ora di raggiungere Fabio in Cina. Purtroppo la vita ci ha divisi presto e ho voglia di stare con lui. Il mio ruolo sarà quello di collaboratore tecnico, in più in Cina si può anche allenare la squadra riserve”.
A cura di Marco Beltrami
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Paolo Cannavaro può considerarsi ormai a tutti gli effetti un ex calciatore. Il classe 1991 in una conferenza stampa ha salutato il Sassuolo, l'Italia e il calcio: appese le scarpette al chiodo in anticipo rispetto al contratto in scadenza a fine stagione, Cannavaro è pronto a trasferirsi in Cina dove inizierà la carriera da collaboratore tecnico al Guangzhou allenato dal fratello Fabio.

Paolo Cannavaro e l'irrifiutabile proposta del fratello Fabio

Grandi emozioni per Cannavaro che in occasione della sfida vinta contro l'Inter aveva incassato il saluto dei compagni e del Mapei Stadium. Queste le parole del napoletano che lascia la "famiglia" emiliana, pronto a riabbracciare il fratello Fabio: "Lascio una famiglia che ringrazio per l'opportunità che mi ha dato. Ma non potevo dire di no a mio fratello Fabio".

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La nuova vita di Cannavaro in Cina

Nuova vita dunque alle porte per Paolo Cannavaro che ha ringraziato la dirigenza del Sassuolo, dimostrandosi pronto per una stimolante avventura in terra cinese: "Il calore umano che ho sentito in questi anni al Sassuolo è unico e dico grazie anche al dottor Squinzi che mi ha permesso di andare via. Non vedo l'ora di raggiungere Fabio in Cina. Purtroppo la vita ci ha divisi presto e ho voglia di stare con lui. Il mio ruolo sarà quello di collaboratore tecnico, in più in Cina si può anche allenare la squadra riserve".

I momenti più emozionanti con il Sassuolo

Una scelta sofferta quella di Cannavaro junior che continuerà a seguire a distanza il Sassuolo, con cui ha vissuto momenti magici che ha ripercorso con la memoria: "Vedere le gare italiane solo in tv farà un effetto strano, ma non ho rimpianti perché ho deciso io di lasciare. Mi mancherà  invece la quotidianità con questi fantastici compagni che ho trovato al Sassuolo. L'impresa più bella è la salvezza del primo anno, quando a gennaio avevamo solo 17 punti, le lacrime dei compagni sono una fotografia che non cancellerò mai. Il ricordo più doloroso l'eliminazione dall'Europa League. Sono sempre venuto al campo con la voglia di giocare di un bimbo della scuola calcio Ringrazio anche i tifosi neroverdi che hanno capito che il mio filo diretto con Napoli sarebbe sempre esistito".

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