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Campionati alle porte, quali sono le squadre più giovani d’Europa?

A meno di 36 ore dall’inizio ufficiale di campionati importanti come quello francese e quello inglese, e con un mercato che potrebbe riservare ancora qualche sorpresa anche in Italia, ecco quali sono i club, dal Monaco al Valencia alla Fiorentina, con l’età media più bassa in giro per il ‘vecchio continente’.
A cura di Salvatore Parente
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Ormai mancano poche ore all'inizio ufficiale della stagione 2018/19 e così le rose dei club dei cinque campionati più competitivi del vecchio continente, cominciano a prendere la loro forma definitiva. Una forma che porteranno avanti fino al prossimo gennaio e che sarà diretta conseguenza dei destini, positivi oppure no, delle 98 squadre più forti d'Europa.

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Squadre che inseguono obiettivi diversi e che, soprattutto, si affidano a strategie sul mercato completamente opposte. Ci sono le big, infatti, che acquistano quasi esclusivamente top player già formatiCi sono le big, infatti, che acquistano quasi esclusivamente top player già formati, e quindi più in là con gli anni, e poi ci sono le compagini che fanno del giusto mix, tra giovani talenti e profili esperti, la loro arma migliore. E poi, infine, in chiusura, troviamo quelle formazioni, come ad esempio il Lipsia di Ralf Rangnick, che non contemplano altra soluzione che quella di mandare in campo baby-campioncini, con tutti i rischi del caso. E così, ad appena un giorno dagli inizi della Ligue 1 e della Premier League, vediamo quali sono le cinque formazioni in giro per il ‘Gotha del calcio continentale’, con una media età più bassa del panorama calcistico internazionale.

RB Lipisa? Una Under 23. Rangnick alla guida del club più giovane d’Europa

In testa a questa speciale classifica, e data la sua storia, la sua mission e la sua condotta negli ultimi anni non poteva essere diversamente, c’è il Rasenballsport Lipsia. Compagine tedesca di proprietà della multinazionale Red Bull che, in poche stagioni, è riuscita a scalare le gerarchie del calcio tedesco finendo prima in Bundes, poi alle spalle del Bayern Monaco nell’annata d’esordio nel massimo campionato teutonico, quella 2016/17 e, infine, in Champions e poi in Europa League nell’annata seguente.

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Una crescita esponenziale, a tratti inattesa, ottenuta però sempre perseguendo una specifica strada: quella del progetto giovani e dell’arrivo in squadra di profili con fame e voglia di affermarsi. Una politica che ha garantito alti dividendi al club, con cessioni importanti come quella di Keita al Liverpool (60 milioni di euro) o quella di Burke al West Bromwich Albion (15 milioni di euro) ma anche risultati immensi malgrado la scarsa esperienza generale.

Scarsa esperienza che, con gli arrivi di Saracchi (20 anni), Mintz (19 anni), Mukiele (20 anni) o Bruno (24 anni) resta alta con i ragazzi di scena alla Red Bul Arena parte della squadra più fresca d’Europa e della Bundes con una media età di 23 anni, rispetto all’Hertha, 24,3, secondo.

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Monaco 23,2: Jardim e i suoi baby fenomeni

Al secondo posto in Europa, appena un gradino sotto l’RB Lipsia, c’è il Monaco di Jardim che, nell’ultimo lustro, ha abbandonato la politica delle grandi spese per i big del pallone mondiale per abbracciare la concezione del calcio fondato sui baby talenti e, dunque, sulle plusvalenze di un certo livello. Un campo, questo, dove il Monaco non ha forse rivali con, senza andare troppo lontani nel tempo, i monegaschi titolari in questa estate di un bilancio pesantemente in attivo, entrate e uscite, grazie alle cessioni, nell’ordine di: Mbappé (135 milioni di euro), Lemar (70 mln), Fabinho (45 mln), Kongolo (20 mln), Ghezzal (14 mln), Meité (10 mln), Diakhaby (10 mln) e Moutinho (5 mln).

Un bilancio però che non ha escluso i giovani in rosa, sia pure partiti un po’ ovunque, con i biancorossi, da Golovin a Pellegri a Grandsir, da Barreca a Badiashile, da Tielemeans a Guebbels a Rony Lopes, a rappresentare terreno fertile per gli Under 23 col Monaco, al momento, compagine più sbarazzina di Francia a quota 23,2 anni d’età media.

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Fiorentina formato smart: l’età media è di 24,2 anni

In Italia e poi sul podio, c’è la Fiorentina di Pioli in grado, soprattutto nelle ultime due annate, di rivoluzionare il proprio modo di intendere il calcio affidandosi a ragazzi giovani e pieni di talento con Chiesa, per fare un esempio, emblema e icona di questa nuova idea proposta dal club toscano. Un club che, lo scorso anno, malgrado il totale restyling della rosa, ha sfiorato la qualificazione europea e messo in luce una quantità di qualità, anche nei meno esperti, non male.

Una qualità coniugata alla ingenuità ed alla scarsa malizia che non cambia nemmeno quest’anno con Pioli alla guida, specie dopo l’arrivo di Pjaca, di una squadra davvero promettente, di più, intrigante: un club di 24,2 anni di media età, la più bassa del Bel Paese.

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Fuori dal podio

Wolverhampton (24,9) e Valencia (25,3) a chiudere

Infine, ai piedi del podio, per Premier League e Liga, con la lega inglese dopo anni da fanalino di coda, non ultima per media età più bassa fra le cinque compagini più fresche, troviamo il neopromosso Wolverhampton e il Valencia di Ferran Torres, Zaza e del tecnico Marcelino.

Due formazioni, come è ovvio, per blasone e storia recente, con un percorso ed obiettivi diversi ma che si sono comunque affidate alla spensieratezza degli Under 23 con diversi prospetti, come Jota, Helder Costa, Ruben Neves, Soler o Santi Mina, su cui si poggiano, si fondano le future speranze degli arancioni d’Inghilterra e dei pipistrelli di Spagna. Giovani dalle enormi potenzialità e che al momento, prima di far parlare il campo, fanno parlare della propria squadra che li ha scelti, allevati e coccolati nel ventre dei team meno esperti d’Europa.

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