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Camorani: “Vi racconto di quando Del Piero mi portò la sua maglia fin sotto la doccia”

L’ex centrocampista di Lecce e Siena, arrivato a 41 anni al fatidico momento dell’addio al calcio, ha ricordato alcuni particolari di quelle due stagioni giocate nel massimo campionato: “I ricordi più belli sono l’esordio in Serie A a Palermo e la prima partita a San Siro contro il Milan. Del Piero? Un campione d’umiltà”.
A cura di Alberto Pucci
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All'età di 41 anni, nonostante il fisico sia ancora pronto per reggere le fatiche del campo, Alfonso Camorani ha deciso di dire addio al calcio. Questa volta in maniera definitiva, dopo che nel 2017 aveva deciso di smettere dopo una stagione giocata nella Promozione campana con l'Ischia. L'ex centrocampista di Lecce e Siena, ha infatti scelto di appendere le scarpe al chiodo e di salutare i compagni di squadra del Tre Pini Matese: club molisano con il quale ha giocato fino ad oggi, vincendo anche una Coppa Italia.

"Fisicamente sto bene, potrei giocare ancora qualche anno e, se devo dire la verità, ne avrei ancora voglia – ha dichiarato Camorani a Gianlucadimarzio.com – Ma a 41 anni è arrivato il momento di capire cosa fare da grande. Il mio sogno? Voglio fare l'allenatore, ho preso il patentino UEFA B e sono in attesa di un progetto importante, in una società dove si possa fare calcio".

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I 60 mila di San Siro e la marcatura su Stam

Nell'attesa, Camorani si è divertito a riavvolgere il nastro della sua carriera e a raccontare alcuni aneddoti e curiosità legate a quei campioni incontrati sui campi di Serie A: "I ricordi più belli sono l'esordio in Serie A a Palermo e la prima partita a San Siro contro il Milan – ha ricordato – Entrai in campo e vidi 60mila persone sugli spalti. Mi trovai davanti calciatori straordinari, chi m'impressionò più di tutti fu Stam. Restai lì a fissarlo per un minuto e addirittura mi fu assegnata la marcatura su di lui. A ogni calcio d'angolo pensavo ‘E ora come lo fermo a questo?'".

Il gesto di Del Piero

"Poi chi mi colpì per la sua personalità fu Gattuso. Ne aveva talmente tanta che in campo prendeva a parole anche campioni come Pirlo, Sheva o Kaka. A fine gara gli chiesi la maglia, la custodisco gelosamente nella mia collezione". Tra i momenti più significativi della carriera di Camorani, anche l'incontro con Alessandro Del Piero: "Un campione e un signore. È sempre stato tra i miei calciatori preferiti, allora gli chiesi la maglia prima della partita. Ricordo che in quella partita fui espulso e tornai prima negli spogliatoi. Del Piero però mantenne la promessa e venne a portarmi la sua maglia fin sotto la doccia. Un campione d'umiltà".

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