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Calhanoglu e il difficile inizio a Milano: “Quando sono arrivato mi hanno rubato tutto”

Il centrocampista del Milan ha parlato delle sue disavventure, del no alla Cina e soprattutto ha parlato del suo grande idolo Kakà: “Mi piaceva perché giocava molto in profondità. Ho visto molti suoi video, era un grande”.
A cura di Alessio Morra
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Hakan Calhanoglu è uno degli acquisti del mercato estivo del Milan. Il calciatore turco finora non è ancora riuscito a rendere su grandissimi livelli, un po’ perché l’inserimento nel calcio italiano non è mai facile per nessuno e un po’ perché nell’avvio della sua nuova esperienza ha dovuto faticare, anche fuori dal campo. Quando è arrivato nel capoluogo lombardo l’ex Bayer ha subito una brutta disavventura. Dei ladri gli hanno rubato tutti gli scatoloni che aveva portato in Italia:

Appena arrivato a Milano mi hanno rubato gli scatoloni del trasloco che avevo lasciato in macchina. Non è stato un momento facile, ma le cose facili le sanno affrontare tutti.

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Calhanoglu e la sua posizione in campo

Parlando con i giornalisti della ‘Bild’ il calciatore ha detto che per creare l’amalgama ci vuole tanto tempo e dunque serve pazienza:

In estate il club ha investito molto, di conseguenza le aspettative sono altissime. Giochiamo bene, ma non perfettamente come ci si aspetta da noi e come noi pretendiamo da noi stessi. Ci vuole tempo.

Parlando invece di se stesso, Calhanoglu ha dichiarato che con il Milan ha cambiato posizione e per ora non è riuscito a fare ancora quello che vorrebbe in campo: “In carriera ho giocato spesso trequartista nel 4-2-3-1. Qui sono scivolato un po’ più dietro e mi sono allontanato dalla porta. Non gioco spesso la palla verso la porta, come invece vorrei fare”.

Calhanoglu, no alla Cina

La FIFA, lo scorso febbraio, lo ha squalificato per quattro mesi. Calhanoglu ha parlando con grande dolore di cui mesi, che per lui sono stati complicatissimi:

I mesi di stop sono stati molto duri per me. La mattina mi svegliavo, andavo al campo e mi sentivo inutile. Avevo problemi a dormire perché pensavo molto. Psicologicamente è stato difficile accettare la squalifica. Ma adesso è tutto superato”

Prima di firmare per il Milan, Hakan ha avuto una importante offerta economica dalla Cina, ma l’ha rifiutata: “In Cina c’è Schmidt, che ho avuto a Leverkusen. Mi ha chiamato, mi voleva, ma sapevamo entrambi che la trattativa non si sarebbe chiusa: per me è troppo presto per andare in Cina”.

L’idolo Kakà

Dopo aver parlato del peso della maglia numero 10: “Indossare la 10 non è facile. Le persone si aspettano molto da me, sento gli occhi di tutti addosso”, l’ex del Leverkusen ha rivelato che il suo idolo d’infanzia era Ricardo Kakà, una delle grandi stelle del Milan di Berlusconi:

Kakà era il mio idolo. Mi piaceva perché giocava molto in profondità. Mi piace avere la responsabilità di guidare la partita: alzare o abbassare il ritmo in base al momento. Kakà giocava così. Ho visto molti suoi video su Youtube.

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