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Calcioscommesse, Cannavaro cita per danni CONI e FIGC

Squalificato per 6 mesi in primo grado, era stato assolto dalla Corte Federale dall’accusa di ‘omessa denuncia’ nell’ambito del processo sul filone napoletano del Calcioscommesse.
A cura di Maurizio De Santis
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il capitano del napoli

Vuol far valere le sue ragioni e andrà fino in fondo. Questa volta è lui a portare il Palazzo in tribunale. Il capitano del Napoli, Paolo Cannavaro, ha citato per danni Coni e Federcalcio per il suo coinvolgimento nel processo del Calcioscommesse. Squalificato per 6 mesi dalla Commissione Disciplinare della Figc, che gli aveva imputato il reato di omessa denuncia relativamente alla tentata combine di Sampdoria-Napoli (1-0) del 16 maggio 2010, in secondo grado la Corte di Giustizia federale aveva cassato l'accusa. E ne aveva sancito l'innocenza. Cannavaro, però, per quella macchia sulla coscienza, quell'imputazione pesante come un'infamia (perché fondata sulle dichiarazioni incongruenti e reputate poco credibili di Gianello) reclama ancora giustizia e ha dato mandato al suo avvocato, Luciano Ruggiero Malagnini, di presentare un esposto al Tar del Lazio. Il suo legale chiederà la "condanna per equivalente" della Federcalcio e del Coni per il danno subito. "Riteniamo che ci siano tutti gli estremi per ottenere un risarcimento del danno a seguito del proscioglimento da questa ingiusta sanzione – spiega il legale -. Aspetteremo di vedere come si porrà la Federazione. Poi, vedremo i passi da fare".

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