Calciopoli, per Moggi chiesti cinque anni e otto mesi
Tornano i riflettori sul processo di Calciopoli, con degli interessanti sviluppi, dopo che un mese fa si era chiusa la fase dell'istruttoria. I pubblici ministeri Capuano e Narducci hanno formulato quelle che sono le loro richieste nei confronti degli imputati, dei quali il più noto è ovviamente Luciano Moggi. Per lui sono stati chiesti cinque anni ed otto mesi, in quanto riconosciuto come uno dei capi di una vera e propria associazione a delinquere. Chiesta una pena severa anche nei confronti di quelli che erano gli ex-designatori, ovvero Pairetto e Bergamo (rispettivamente cinque e quattro anni e mezzo) che secondo l'accusa erano coloro che favorivano il "manovrare" di Moggi.
Non soltanto loro comunque, visto che i protagonisti in negativo della vicenda sono personaggi dai nomi molto altisonanti, per i quali i pm non sono stati certo teneri. Queste le altre pene richieste: quattro anni per l'ex vicepresidente Figc Innocenzo Mazzini, tre anni e otto mesi all'ex direttore sportivo del Messina Mariano Fabiani, per gli ex-arbitri tre anni a De Santis, due anni e due mesi a Racalbuto ed un anno e otto mesi a Dattilo, due anni a Foti (presidente Reggina) e Diego Della Valle (patron Fiorentina), un anno e dieci mesi per Andrea Della Valle (presidente Fiorentina) e Claudio Lotito (presidente Lazio), un anno e mezzo per l'ex dirigente accompagnatore del Milan Leonardo Meani, un anno e de mesi per l'ex giornalista Rai Ignazio Scardina e un anno di reclusione per l'ex direttore di gara Pasquale Rodomonti.
Mano pesante, ma le prove raccolte sembrano essere davvero inconfutabili, con una rete ben organizzata atta ad inquinare i risultati delle partite di Serie A e che evidentemente funzionava abbastanza bene, finchè non è crollato tutto il castello. Si attende adesso la decisione dei giudici, che potrebbero anche accogliere le richieste dei pm per Moggi e gli altri.