Calciopoli, Consiglio di Stato: la Juventus rinunciò a impugnare il Lodo arbitrale

Dovrebbe e potrebbe essere la parola "fine" sulla questione Calciopoli che tiene banco tra Juve e Inter dal 2006. Ma non sarà così. E proprio nella settimana di Juventus-Inter, ritorna prepotentemente ancora l'ombra di uno degli scandali più grandi del calcio italiano.
E' notizia dello scorso weekend le frecciate tra Andrea Agnelli e Massimo Moratti: il primo "annoiato" dall'onestà dei nerazzurri, il secondo sarcastico sul presidente bianconero definito un simpatico "giovin signore". Insomma, colpi di fioretto che nascondono ferite da taglio profonde e inguaribili. La Juventus sta facendo di tutto perchè si riapra Calciopoli e si metta a verbale come la grande accusatrice Inter, fosse in realtà invischiata nel guano delle intercettazioni tanto quanto le squadre punite nel 2006. Rivendicando due scudetti e la retrocessione in B, intesa come eccessiva pena che ha minato l'onore societario.
Ed è notizia di ieri che non solo le società ma anche i tifosi si stanno dando da fare: il TAR ha zittito i tifosi bianconeri che si erano riuniti nell'associazione "GiùlemanidallaJuve" in un tentativo di portare in tribunale l'Inter e rifarsi dare la serie A e due scudetti. Un boomerang. Non solo il TAR non ha accolto la richiesta e condannato a pagare i danni per un totale di 37 mila euro, ma il Consiglio di Stato avrebbe anche confermato come quella sentenza sportiva del 2006 fosse stata accettata dalla Juventus.
Infatti il Consiglio di Stato ci tiene a sottolineare che la società Juventus, unica legittimata ad impugnare il lodo arbitrale, in realtà, lo fece ma, subito dopo, vi rinunciò, ribadendo che è la Juventus l'unica a poter far valere i propri diritti e, al momento di una retrocessione in B e la revoca di due scudetti, non intentò alcun ricorso sapendo benissimo che avrebbe potuto inasprire ancor più la pena.
La Giustizia, ha dunque messo un ‘sigillo definitivo' sulla questione di "GiùlemanidallaJuve" e di conseguenza ha anche dato un segnale forte a ciò che gli juventini rivendicano come una "ingiustizia". Ma c'è da crederci che si è solamente all'inizio di una nuova pagina di accuse e illazioni reciproche