Calciomercato, ultime notizie: addio Liverpool, Agger al Brondby

"You'll never walk alone". Il Liverpool e i tifosi della Kop salutano così Daniel Agger, il ‘muro danese' che ha rappresentato una colonna del reparto difensivo dei reds. L'arrivo di Lovren gli ha tolto spazio, così come la scelta da parte del manager di puntare su Sakho come altra pedina da piazzare accanto allo slovacco Skrtel. Contratto in scadenza nel 2016, 29 anni, al centrale scandinavo non erano mancate le offerte: dal Napoli di Rafa Benitez (tecnico con il quale fu protagonista in Champions nel 2007) che lo avrebbe voluto sotto il Vesuvio, fino all'Atletico Madrid e al Barcellona (che ha poi scelto Vermaelen dell'Arsenal). In Inghilterra era arrivato nel 2006 dal Brondby ed è nel club dal quale ha spiccato il volo verso la Premier che ha deciso di rientrare. "Voglio tornare a casa", ha detto Agger ai dirigenti inglesi dando così una spinta all'operazione che sembrava difficile viste le proporzioni economiche.
Una scelta di vita compiuta dopo ben 232 partite e 14 gol con la maglia del Liverpool. "E' stata la decisione più giusta per me in questa fase della carriera – ha ammesso il calciatore al sito ufficiale dei reds -, una scelta di vita sofferta perché il Liverpool ha rappresentato una parte importante della mia vita per tanto tempo. Non sarei mai andato via da qui per approdare in qualche altra squadra della Premier o club europeo. Ringrazio tutti i tifosi del Liverpool per l'incredibile supporto, il calore che mi hanno manifestato in tutti questi anni. Aver giocato a Anfield Road per me è stato un grande privilegio".
I tatuaggi di Agger. You'll never walk alone è la canzone che echeggia dalla Kop, la Curva storica dei tifosi del Liverpool. Daniel Agger ne ha fatto un tatuaggio (l'ennesimo) che ha scelto di disegnare sulle proprie dita della mano destra. YNWA: acronimo divenuto un hashtag d'addio per il calciatore danese da parte dei supporters reds in segno di ringraziamento per quanto fatto. Non è l'unico tatuaggio speciale che compare sul suo corpo perché buona parte del busto è ornata di figure e simboli che richiamano la storia del suo Paese, la Danimarca.