Calciomercato, Mourinho strizza l’occhio: “L’Inter? Sempre nel cuore”

Il periodo è quel che è, fatto di delusioni sportive, critiche feroci, qualche minaccia di squalifica, multe federali e un futuro incerto. Josè Mourinho è obbligato a guardarsi in giro perché anche nella sua ‘casa' il Chelsea, l'area sta diventando irrespirabile e cambiare a fine anno potrebbe diventare comunque una esigenza. Così ecco che il nome dello Special One è tornato di moda e lui è il primo a non limitare i rumors attorno alla sua persona da abile comunicatore. Si è fatto vedere prima a Kiev per una partita dello Zenit dove il suo connazionale Villas Boas non sta vivendo un periodo facile e adesso ecco le puntuali dichiarazioni d'amore per una sua grande ex: l'Inter. Dove sa di avere le porte aperte.
"I tifosi nerazzurri sono speciali – ha affermato il portoghese al sito ufficiale dell'UEFA – E il presidente era più che speciale. L'Inter era una vera famiglia e in quella stagione abbiamo vinto tutto. Quella contro il Bayern è stata davvero la partita della vita per molti dei miei giocatori come Zanetti, Materazzi, Córdoba, Chivu e Maicon. E così abbiamo giocato quella finale con questa mentalità giocando non in 11, ma eravamo in migliaia perché l'Inter aspettava da tantissimi anni quest'occasione. L'Inter è un club che amo molto".
Parole allo zucchero e al miele per i nerazzurri dove potrebbe tornare tra il tripudio generale all'indomani delle voci che vorrebbero un posto in Nazionale per Roberto Mancini, per un secondo avvicendamento che nel 2009 portò poi al fantastico Triplete. Cosa che non riferebbe mai a Madrid dove ha sì vinto ma non lasciato di certo un rapporto speciale: "La sconfitta ai rigori col Bayern è stata davvero difficile da digerire, una delusione enorme, ma quando il Real Madrid ha vinto nel 2014, è stato il giusto riconoscimento per l'intero club. L'hanno meritato ed io ero davvero felice"
Tutto questo tra passato e futuro, il presente invece è ancora Blues e soprattutto parla d'Europa: "Bisogna intanto arrivare tra le prime due e passare il turno. Quando si arriva alla fase a eliminazione diretta, l'imprevedibilità di ogni dettaglio diventa fondamentale. Solo una squadra può vincere e solo due possono raggiungere la finale. È così che stanno le cose