Calciomercato e bidoni, 10 casi clamorosi di acquisti flop
Tu chiamali, se vuoi, bidoni. Il calciomercato di gennaio riapre i battenti, la sessione invernale delle trattative riprende tra il chiacchiericcio delle ultimissime notizie e le operazioni che i club della Serie A si apprestano a chiudere per puntellare le rose. Conti alla mano, le attenzioni sono rivolte anzitutto verso gli affari con la formula del prestito, transazioni a costo (quasi) zero per quei calciatori in scadenza di contratto che, complice la necessità da parte delle società di monetizzare la loro cessione, alimentano il via vai di scambi. La beffa, però, è dietro l'angolo come insegna la storia recente: calciatori di profilo internazionale che, alla prova dei fatti, si sono rivelati dei flop clamorosi.
I ‘pacchi' di calciomercato a gennaio
A Milano, sponda rossonera e nerazzurra, non hanno del tutto digerito gli arrivi di Essien, Cerci e Destro (il secondo non riscattato e poi spedito al Bologna) oppure Shaqiri e Podolski. Davvero incredibile la metamorfosi in negativo dell'ala ex Bayern (ore allo Stoke City) e della punta ex Arsenal (adesso in Turchia, al Galatasaray): avrebbero dovuto rappresentare un'arma in più per riconquistare l'Europa, entrambi delusero le attese fino ad arrivare al taglio di fine stagione. A Roma l'ironia spietata su Doumbia (giunto in giallorosso dal Cska Mosca) ha trasformato l'attaccante ivoriano in una sorta di zimbello dei social e, al tempo stesso, un ‘pacco' di cui liberarsi. A Genova l'accoglienza riservata a Eto'o fu eccezionale, non altrettanto il suo rendimento e i rapporti per nulla idilliaci con Mihajlovic.
Andata e ritorno. Mario Balotelli e Giuseppe Rossi hanno fatto giri immensi tornando in Italia. ‘Pensavano fosse amore invece era un calesse'… se ne sono accorti il Milan (che quest'anno ha riaccolto l'attaccante arrivato a costo zero da Liverpool) e la Fiorentina che puntava su ‘Pepito' per competere in Serie A ma s'è dovuta arrendere – come il calciatore – alla malasorte che lo ha fermato per il grave infortunio al ginocchio subito.
Il caso Gabbiadini. Per motivazioni differenti (il basso minutaggio riservatogli da Benitez e poi da Sarri) anche i 13 milioni investiti l'anno scorso dal Napoli per prendere Gabbiadini dalla Samp finora si sono rivelati soldi spesi male. Dichiarato incedibile, la panchina sta stretta al calciatore che chiede maggiore spazio anche in chiave Euro 2016. Quanto vale? Venticinque milioni, somma al di sotto della quale i partenopei non trattano. Ma in realtà non c'è alcuna intenzione di privarsi adesso di un pedina così importante.
Edmundo, Josè Mari e Fabio Junior. Grandi aspettative, piccoli risultati: lo spagnolo del Milan, il brasiliano tra Fiorentina e Napoli e il connazionale alla Roma. Sono loro le icone degli affari andati a vuoto. ‘O animal' arrivò alla Fiorentina di Trapattoni nel 1998 per 13 miliardi di lire ma la saudade e il carattere poco malleabile del calciatore si rivelarono un buco nell'acqua per i viola prima e per il Napoli poi che nel 2001 addirittura retrocesse in B. A Torino Esnaider e Anelka sono nomi che alla Juventus hanno dimenticato senza rimpianti così come José Mari sbarcato nella Milano da bere di colore rossonero. In quello stesso anno la Roma mette sul piatto 30 miliardi di lire per strappare Fabio Junior al Cruzeiro: nella Capitale si presenta con la fama di ‘craque' e in breve tempo l'affare assume i contorni di un bidone. Zeman lo bocciò così: "Non sa fare niente e non ha la minima voglia di imparare".