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Cagni critica Sarri: “Giaccherini era un nazionale, perché gioca poco?”

L’ex allenatore del Brescia va controcorrente e contesta l’operato del mister partenopeo: “Si fida di pochi giocatori, non lo capisco. E poi i suoi schemi li faceva l’Olanda trent’anni fa”.
A cura di Alberto Pucci
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Definito da molti osservatori la versione 2.0 di Arrigo Sacchi, il tecnico del Napoli è certamente il mister più rappresentativo del movimento degli allenatori italiani. Gli elogi a Maurizio Sarri non sono certo mancati in questi ultimi mesi e hanno coinvolto la quasi totalità dei colleghi del mister campano. Una voce fuori dal coro, l'ha però registrata l'emittente Radio Marte che ha intervistato Gigi Cagni: ex allenatore, tra le altre, di Brescia, Sampdoria, Genoa e Verona.

"Gli infortuni di Ghoulam e Milik influiranno sul cammino del Napoli, ma le grandi squadre devono prevedere questi problemi – ha spiegato Cagni – Quindi serve una rosa adatta. Secondo me Sarri si fida di pochi giocatori e non lo capisco. Gli schemi che fa Sarri li faceva l’Olanda trent’anni fa, basta dire che ci vogliono sei mesi per capire il suo sistema di gioco. Non facciamo diventare il calcio una scienza per pochi, non lo posso accettare".

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Le lamentele di Sarri

Tra i giocatori che Cagni vorrebbe vedere in campo, c'è anche Emanuele Giaccherini: rimasto in fondo alle gerarchie dell'ex allenatore dell'Empoli. "Giaccherini era un Nazionale prima di arrivare a Napoli, non poteva giocare contro il Sassuolo? Sarri deve prendere qualche rischio in più, altrimenti non si arriva alla fine".

L'attacco mediatico nei confronti del mister del Napoli, era in realtà cominciata qualche giorno fa dopo le lamentele di Sarri in merito ai pochi giorni di riposo dei suoi tra una partita e l'altra: "Devi preparare l'organico adatto per affrontare la stagione così come fanno le big – dichiarò Cagni a "Tuttomercatoweb" – Certe cose vanno anche accettate, anche perché tutto ciò che guadagna la società è legato anche alle tv dunque è inutile lamentarsi".

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