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Sarri: “Io come Sacchi? E’ un’offesa per Arrigo. Lui ha vinto io no”

Vigilia di Champions, al San Paolo domani sera arriva il Manchester City di Guardiola. Azzurri obbligati almeno a non perdere per sperare nella qualificazione. Il tecnico: “Tutte le squadre possono essere battute in un modo o nell’altro. Resta il fatto che loro al momento sono la squadra più forte d’Europa”. Quale calciatore toglierebbe a Guardiola: “Il portiere Ederson, non ha sbagliato un’uscita da dietro, giocando 50 palloni con la difesa e li ha giocati tutti bene”.
A cura di Maurizio De Santis
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Pep Guardiola è un mostro sacro. Il paragone con Sacchi è un'offesa ma per l'ex milanista ed ex ct della Nazionale. Maurizio Sarri regala pillole d'ironia e allenta la pressione mediatica su sé stesso e il suo Napoli che – come riconosciuto dallo stesso allenatore spagnolo – gioca il miglior calcio in Italia e non sfigura affatto in Europa quanto a organizzazione tattica e schemi. Accostamento ed elogi illustri che il tecnico dei partenopei mette da parte con una battuta molto efficace.

Se smettessi adesso nessuno si ricorderebbe di me che nulla ho vinto rispetto allo stesso Guardiola oppure a Sacchi – ha ammesso in conferenza stampa – ha vinto ed ha cambiato in maniera profonda il calcio con giocatori che sono diventati grandi con lui come Van Basten, Gullit e anche Baresi che era addirittura finito in Serie B.

Al San Paolo gli azzurri si giocano molto contro un avversario, il Manchester City, tra i più forti in questo momento in Champions League. E' leader in Premier League, ha calciatori giovani e di talento, in panchina è guidato da un manager che ha conquistato trofei importanti e ha fatto scuola con la sua interpretazione del calcio.

Mi piace la filosofia di condurre la partita, uscire da dietro con una velocità unica, riconquistare subito palla, movimenti geniali che hanno fatto anche contro di noi. Parliamo di un livello assoluto. Nel calcio non considero nessuno imbattibile, tutte le squadre possono essere battute in un modo o nell'altro. Resta il fatto che il Manchester City al momento è la squadra più forte d'Europa.

Come si batte il Manchester? Domanda dalle cento pistole… l'aspetto psicologico può sicuramente fare la differenza e magari aiutare ad avere un impatto differente rispetto a quanto accaduto all'andata quando il Napoli rischiò l'imbarcata nella prima mezz'ora e poi si riprese fino a sfiorare il pareggio, lasciando la sensazione di paura addosso ai Citizens affievolitosi nella ripresa.

Mi piacerebbe vedere la paura negli occhi dei giocatori del Manchester City. Sarebbe un bel segnale per la squadra e vorrebbe dire che stiamo facendo bene – ha aggiunto Sarri -. Loro hanno un impatto devastante. O chiediamo all'Uefa di cominciare al 21′ oppure dovremo avere un altro approccio. Dovremo cercare di portarli nell'acqua alta: loro spesso al 30′ sono sul doppio vantaggio e noi dovremo portarli al risultato in bilico, dove non sono abituati. Dovremo avere una partita difensiva straordinaria. Poi con lo Shakhtar sarà la gara decisiva.

Quale calciatore toglierebbe al Manchester di Guardiola? Se credete che Sarri faccia il nome di un attaccante (Gabriel Jesus, Sterling) oppure di un talento (Sané, De Bruyne) vi sbagliate. Il tecnico del Napoli sorprende tutti quando menziona il portiere brasiliano, Ederson.

All'andata il loro portiere non ha sbagliato un'uscita da dietro, giocando 50 palloni con la difesa e li ha giocati tutti bene mandando a vuoto la nostra pressione. Un altro nome? Ne puoi tirare fuori uno a caso dall'attacco – può bastare, parola al campo.

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