35 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cagliari, Zola come Mazzone: saluta a testa alta e rinuncia allo stipendio

L’ex allenatore dei sardi, dopo il ritorno di Zdenek Zeman sulla panchina rossoblu, avrebbe concluso il suo rapporto di lavoro rinunciando al compenso previsto dal suo contratto. Una decisione già presa, in passato, da Carletto Mazzone.
A cura di Alberto Pucci
35 CONDIVISIONI
Immagine

I suoi eleganti movimenti in campo ed il suo comportamento sempre impeccabile, hanno fatto di Gianfranco Zola un vero mito dalle parti del Sant'Elia. Grazie alle stagioni 2004 e 2005, quando ricoprì il ruolo di capitano riportando il club nella massima serie, "Magic Box" ha sempre mantenuto un posto privilegiato nel cuore degli sportivi sardi. L'arrivo sulla panchina del Cagliari aveva chiuso il cerchio con la tifoseria che, anche nel momento dell'esonero, ha tributato un bell'applauso al tecnico di Oliena. Un rapporto sincero che, da oggi, potrebbe anche diventare ancora più solido, dopo le indiscrezioni filtrate nelle ultime ore dall'isola. Come riportato dal quotidiano "La Nuova Sardegna", Gianfranco Zola avrebbe rinunciato allo stipendio dei restanti tre mesi, che gli sarebbe spettato per contratto, al momento del suo addio dal club di Tommaso Giulini.

Il precedente di Carletto – Un gesto davvero inusuale per il mondo del calcio, che ha lasciato a bocca aperta molti tifosi. Arrivato alla guida del Cagliari nel dicembre scorso e lasciato a casa dopo pochi mesi, Zola aveva firmato un contratto con la società sarda fino al prossimo giugno. Documento che il tecnico ha rescisso, subito dopo la decisione del presidente Giulini di richiamare in panchina Zdenek Zeman. Una decisione che, in passato, fu presa anche da un altro "signore" del calcio italiano: Carletto Mazzone. Il tecnico romano, nella stagione 1997-1998, ebbe la fortuna di sedersi sulla prestigiosa panchina del Napoli. Un'esperienza che, però, durò solo quattro partite (terminate tutte con sconfitte). L'allora tecnico del Napoli, diede le dimissioni e rinunciò al suo stipendio: "Sentivo l'obbligo morale di farlo – dichiarò subito dopo Mazzone – Solitamente, dopo quattro sconfitte consecutive, e' la societa' a esonerarti. Il Napoli non l'aveva fatto, ho deciso io. Questo è il mio carattere. Non voglio soldi".

35 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views