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Cagliari-Pescara, Muntari lascia il campo per gli insulti razzisti

Il centrocampista nel finale di Cagliari-Pescara ferma il gioco e protesta con l’arbitro per presunti cori razzisti provenienti dai tifosi di casa. Il direttore di gara non prende provvedimenti e il ghanese decide di farsi giustizia da solo lasciando il campo. L’ex di Inter e Milan nel post-partita: “L’arbitro mi ha fatto incazzare”
A cura di Marco Beltrami
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La sfida tra Cagliari e Pescara, conclusasi con il punteggio di 1-0 in favore dei padroni di casa ha fatto registrare un brutto episodio nel finale di gara. Protagonista l’ex di Inter e Milan Sulley Muntari: il giocatore a pochi secondi dallo scadere ha richiamato con decisione l’attenzione del direttore di gara a causa dei presunti cori razzisti provenienti dagli spalti dai tifosi sardi. Proteste veementi del ghanese che per tutta risposta ha incassato un cartellino giallo, con compagni di squadra e avversari che hanno provato a tranquillizzarlo. Tutto inutile però, perché Muntari ha deciso di abbandonare il campo lasciando gli abruzzesi in 10 uomini e beccandosi anche con i tifosi al momento dell’uscita.

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Il precedente di Zoro nel 2005

Una situazione che ha richiamato alla memoria il celebre precedente del 2005 che vide protagonista il difensore di colore del Messina Zoro che decise di uscire dal terreno di gioco a causa dei cori razzisti dei tifosi della squadra avversaria, l’Inter. A differenza però di questo episodio che si concluse con il ritorno sui suoi passi del calciatore, Muntari non ha voluto sentire ragioni con il Pescara in inferiorità numerica nel finale di gara.

Muntari: "L'arbitro mi ha fatto incazzare"

Il giocatore africano ha raccontato la sua versione dei fatti ai microfoni di Mediaset Premium: "Avete visto tutti quello che è successo. I tifosi facevano i cori durante il primo tempo. C'era un bambino piccolo che li faceva con i genitori vicino. Allora sono andato lì e gli ho detto di non farlo. Gli ho dato la maglia, per insegnare che non si fanno queste cose. Serve dare esempio per farli crescere bene. Poi nel secondo tempo è successo con la loro curva e ho parlato con l'arbitro. E lì mi ha fatto incazzare. Mi ha detto che non dovevo parlare con il pubblico. Gli ho chiesto ‘ma tu non hai sentito?' Ho insistito dicendogli che doveva avere il coraggio di fermare la partita. L'arbitro non serve solo a stare in campo e fischiare, deve fare tutto. Anche sentire queste cose ed essere da esempio".

Zeman: "Non facciamoci giustizia da soli"

Sulla vicenda è intervenuto anche Zeman ai microfoni di Rai Sport nell’immediato post partita. Il tecnico ha ricostruito la vicenda bacchettando anche il suo calciatore che si è fatto giustizia da solo non accettando la decisione dell'arbitro: "Muntari ha sentito cori razzisti, ha chiesto all'arbitro di intervenire, l'arbitro non ha sentito ma non dobbiamo farci giustizia da soli. C'è l'arbitro che può sbagliare come ha fatto in questa occasione, dobbiamo accettare. Si parla di razzismo e oggi è successa un'altra cosa ma poi Muntari gioca da 15 anni quindi davvero non so".

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