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Cagliari, follia ultrà: aggressione, minacce e schiaffi nello spogliatoio rossoblu

Attimi di tensione ad Assemini, centro sportivo dove la squadra di Zeman si allena e prepara le partite. Un gruppo di tifosi ha fatto irruzione aggredendo e minacciando i giocatori e lo staff tecnico. La società ha smentito il contatto fisico. Zeman: “Non c’è stato un confronto, abbiamo solo subito. Alcuni calciatori sono rimasti sotto shock”. L’accusa degli ultrà: alcuni fanno bella vita…
A cura di Alberto Pucci
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Una stagione nata male e che potrebbe anche terminare peggio. Non c'è pace per il povero Cagliari di Zdenek Zeman, intrappolato nelle ultime posizioni della classifica e vicinissimo alla retrocessione dopo dodici campionati di Serie A consecutivi. In ritiro dopo gli ultimi risultati negativi e contestato dalla propria tifoseria, la squadra rossoblù (giocatori, dirigenti e staff tecnico) è rimasta vittima, nella serata di venerdì, di un duro confronto con i propri ultrà. Secondo la stampa locale, i tifosi del Cagliari avrebbero fatto irruzione all'interno del centro sportivo di Assemini, dove i giocatori si trovavano in ritiro da lunedì per preparare la sfida contro il Napoli.

L'accusa degli ultrà: bella vita e distrazioni

Avelar, Longo, Murru e Dessena (come raccolto dalla Gazzetta) sarebbero stati i giocatori finiti nel mirino della rabbia ultrà: l'accusa per tutti, concedersi troppa bella vita (secondo la versione dei supporters sardi). Un grave episodio che testimonia il momento nero del club isolano ed il preoccupante potere a cui sono arrivate alcune frange del tifo estremo che, in diversi casi, hanno superato il limite con episodi decisamente censurabili. "C'è stato un confronto dai toni accesi, molto duro, ma niente che si possa ritenere irreparabile", ha ammesso a Sky il vice-presidente Filucchi.

Il presidente smentisce – Dopo i problemi con la gestione Cellino, Cagliari penava di aver passato il peggio e di aver ritrovato serenità con l'arrivo di Tommaso Giulini. Un sogno che si è però presto trasformato in incubo, con la squadra in piena zona retrocessione: confusa e smarrita anche dal cambio con Gianfranco Zola ed il successivo ritorno del boemo. Quella di ieri è stata certamente una delle giornate più brutte della storia del Cagliari. Gli ultrà, prima dell'ingresso tutt'altro che pacifico negli spogliatoi, avevano già reso particolarmente ostile il clima intorno ad Asseminello obbligando Zeman a sospendere l'allenamento.

Lo stop all'allenamento. Un'interruzione che non è andata giù ai tifosi, i quali sono entrati di prepotenza nel cuore del centro sportivo sardo. "L'allenamento del pomeriggio è stato annullato perché quello della mattina è stato molto carico – ha dichiarato il presidente Giulini alla Gazzetta dello Sport – Non c'è quindi alcun collegamento con quanto accaduto con i tifosi. Nel tardo pomeriggio un gruppo di loro, circa una trentina, hanno cominciato a contestare, urlare e chiedere di parlare con i giocatori. C'è stato un confronto con la squadra e i 4 tecnici. E' stato molto duro,ma non c'è stato alcun contatto fisico e non ci sono stati schiaffi".

La versione di Zeman è diversa: "Giocatori sotto shock"

Il racconto fatto dal tecnico tende invece a sottolineare la gravità di quanto accaduto: "Non c'è stato un confronto. Per avere un confronto bisogna essere in due – ha ammesso -. E noi abbiamo solo subito. Per la pace, ma abbiamo subito. E alcuni calciatori sono rimasti sotto shock. Sono brutte cose che ancora non si riescono a eliminare, a Cagliari come in altre piazze"

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