Bundesliga, Klaas-Jan Huntelaar squalificato per sei giornate
L'ingenuità del "cacciatore" Huntelaar, rischia di costare cara allo Schalke 04. L'ex milanista, a cinque minuti dal termine della sfida contro l'Hannover, si era fatto cacciare dal campo dall'arbitro Stegemann per un brutto fallo (da dietro) nei confronti del difensore avversario Manuel Schmiedebach. Un calcione che aveva convinto il direttore di gara ad estrarre il rosso diretto e a mandare sotto la doccia anzitempo l'attaccante dell'undici allenato da Roberto Di Matteo. Un gesto folle punito dal giudice sportivo con una maxi squalifica di sei giornate, che lascerà in tribuna il giocatore per un lungo periodo penalizzando il club di Gelsenkirchen specialmente nelle prossime due gare contro Bayern Monaco e Borussia M'Gladbach. La squadra di Di Matteo, infatti, sta lottando per un piazzamento Champions e al momento è terza a quota 30 punti con Augsburg e proprio con lo stesso Borussia M'Gladbach che, tra due settimane, dovrà affrontare per una sorta di spareggio europeo. La stangata del giudice sportivo della Federcalcio tedesca, ha colto di sorpresa la dirigenza dello Schalke 04 che ritenenendo la punizione troppo severa, ha confermato via Twitter l'imminente ricorso contro la lunga squalifica.
Il caratterino di Klaas-Jan – Il momento di follia dell'attaccante olandese ha, ovviamente, dato il via a polemiche e critiche nei confronti del giocatore. Anche gli stessi tifosi dello Schalke 04 hanno censurato l'accaduto, rinfacciando al loro attaccante l'inutilità del fallo (compiuto a pochi minuti dal termine, all'altezza dell'area di rigore avversaria e con lo Schalke in vantaggio) e la sua più che probabile assenza nelle prossime decisive sfide. Klaas-Jan Huntelaar, in passato, ha già dimostrato di poter "sbroccare" con troppa facilità. Nella stagione giocata con i rossoneri (2009/2010, 25 presenze 7 gol), il trentunenne olandese fece parlare di sé dopo un Fiorentina-Milan quando festeggiò dedicando il famoso "gesto dell'ombrello" ai tifosi viola e quando venne colto, dall'obiettivo dei fotografi, mentre mostrava il dito medio alla curva avversaria.
