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Buffon in Nazionale o deve ritirarsi? Perché a 40 anni può ancora essere utile

Di Biagio, traghettatore al timone dell’Italia, ha deciso di convocare il portiere della Juventus per le prossime amichevoli con Argentina e Inghilterra. E’ la scelta giusta oppure è arrivato il momento, dopo il fallimento della qualificazione al Mondiale, che si faccia da parte lasciando spazio ai più giovani?
A cura di Jvan Sica
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E adesso che si fa? Ricominciamo da Buffon oppure no? Notizia di pochi giorni fa è che verrà molto probabilmente convocato per le amichevoli della Nazionale di marzo contro Inghilterra e Argentina. Dopo tutto quello che è successo il 13 novembre 2017, dopo la partita contro la Svezia che ci ha fatto fuori dal Mondiali eravamo sicuri di una sola cosa: ovvero che Gigi fosse alla sua ultima partita con la Nazionale per cui bisognava ripartire con nuovi prospetti, magari molto giovani, in un ruolo sempre decisivo per le nostre sorti. Tutto questo è tramontato con la notizia del ritorno di Buffon. Subito si è scatenata l'opinione pubblica, spaccata a metà: Buffon sì o Buffon no. Questo è il dilemma, che non riguarda solo il portiere ma l'intera idea sul come far ripartire il nostro calcio.

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Tre motivi perché Buffon resti in Nazionale

  1. Buffon gioca nella squadra migliore d'Italia, l'unica che si impone in ambito europeo e riesce ad avere ancora ottime prestazioni. Poste queste tre condizioni di base, avere o no 40 anni non vuol dire nulla. Se Buffon è ancora integro e capace di prestazioni degne non si capisce perché non dovrebbe giocare in Nazionale. Tutto sommato questa motivazione ha il suo perché.
  2. In questo momento lasciare ripartire un movimento e nello specifico una Nazionale, quindi una squadra, all'improvviso senza punti di riferimento è un grande errore. Dobbiamo a tutti i costi inserire giovani calciatori titolari e determinanti nell'assetto di squadra, ma non possiamo pensare che da soli sappiano reggere il peso di quello che vuol dire giocare in una Nazionale come quella italiana. Nessun allenatore del prossimo futuro vorrà fare a meno di qualche senatore che conosce climi e sensazioni da grandi partite fra nazionali perché vero è che non si può fare che bene dopo l’esclusione dai Mondiali, ma si rischia la figuraccia anche agli Euro 2020 e si deve assolutamente evitare. Anche Vicini cambiò buona parte della squadra dopo Mexico 1986, pescando a piene mani dalla sua Under, ma riferimenti come Altobelli, Bergomi e Baresi li ha sempre voluti vicino a sé. Buffon, oltre a fare il suo lavoro da portiere come ha sempre egregiamente fatto e continua a fare, dovrebbe anche fare questo lavoro di chioccia e "insegnante", fondamentale per calciatori che per colpa di un calcio italiano non più al top in Europa hanno giocato pochissime partite davvero decisive e "pesanti".
  3. L'orgoglio di un campione sconfitto è la forza propulsiva più forte che ci può essere. Prendiamo l’ultimo esempio: Michela Moioli. A Sochi 2014 si ruppe i legamenti e quattro anni dopo, con quel dolore come energia aggiuntiva è riuscita ad essere la numero uno della sua specialità e a vincere questa volta l'oro olimpico. Le lacrime di un grande campione come Buffon la sera della partita contro la Svezia non sono solo il manifesto del nostro calcio, ma anche il momento esatto da cui ripartire, magari proprio da quell'uomo che sa di non poter lasciare il calcio con quella ultima immagine. La voglia di lasciare in altro modo lo porterà di sicuro a dare il meglio possibile nei prossimi due anni (se anche la Juve è d'accordo).
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Tre motivi per mandarlo in pensione a fine campionato

  1. Se Buffon continua a giocare oltre i 40 anni o i portieri in Italia sono tutti scarsi o sono considerati inadatti ad un ruolo così importante? Ma sono stati testati? No, perché c'è Buffon da 20 anni. E allora chiediamo a Buffon di farsi da parte per poterli almeno testare. Il discorso anche qui ha una sua logica.
  2. Ripartire da Buffon vuol dire per la squadra, l'ambiente e in ottica generale per l’intero calcio non volere veramente ripartire. Buffon è ancora un grande portiere ma se ha detto basta deve tenere la linea e lasciare crescere almeno 3-4 prospetti che devono assolutamente fare esperienze "complicate" per poter poi arrivare ai grandi appuntamenti futuri con del pelo sullo stomaco. Donnarumma alla sua prima partita in Nazionale contro la Francia ha fatto un grave errore. Questo non vuol dire che Donnarumma sia scarso ma che giocare in Nazionale non sia affatto facile. Ma se Buffon resta fra i pali dell'Italia ancora per altri anni quando riusciremo a costruire un portiere decente che non faccia errori grossolani?
  3. Il grande errore che può fare un grande campione è il non voler uscire di scena al momento giusto, il che non vuol dire con una vittoria. Quando è finita è finita, non solo perché si è meno reattivi di venti anni prima ma perché il percorso deve avere una fine chiara, evidente per tutti e con l’uscita di scena dell’Italia dai Mondiali è arrivato il momento per Buffon di salutare. Lo sappiamo che è terribile lasciare senza l’exploit finale, ma sono pochissimi i fortunati a riuscire nella vittoria “finale” della carriera.

Queste le motivazioni ed è difficile giudicare non conoscendo il futuro. Una cosa è sicura. Se Buffon continua c’è un motivo. La grande speranza è che lui abbia intravisto nella nuova generazione una buona squadra e vuole partecipare almeno all’inizio alla sua nascita. Speriamo tutti che questo sia il vero motivo e diventi anche realtà.

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