Buffon: “Il Mondiale russo lo rimpiangerò tutta la vita. Smetto a giugno, ma…”
A pochi giorni dalla fine dell'anno, Gianluigi Buffon guarda con tristezza agli ultimi eventi del 2017 e all'inizio di quelli che potrebbero essere gli ultimi mesi della sua strepitosa carriera. Alla vigilia della partita contro la Roma, il settimanale tedesco "Der Spiegel" ha voluto fare il punto con il capitano della Juventus in una lunga intervista. Tra gli argomenti toccati, anche la clamorosa eliminazione della Nazionale italiana dalla prossima Coppa del Mondo.
Nonostante siano passate diverse settimane, l'amarezza per aver mancato l'appuntamento più importante del 2018 è ancora ben presente nella testa e nel cuore del numero uno bianconero: "È qualcosa che rimpiangerò per tutta la vita – ha esordito Buffon – Abbiamo tolto ai bambini la possibilità di avere il batticuore per un evento come il Mondiale".
Il soldato Buffon
L'altro argomento principale dell'intervista, è stato ovviamente il probabile ritiro dall'attività agonistica: "Difficile rispondere adesso a testa domanda – ha continuato Buffon – Mi fermerò, non mi fermerò? Mi sento un soldato al servizio del mio club e del mio paese e il bene della Juventus e della Nazionale è sempre più importante del mio. È così che vedo il mio lavoro. Sono molto propenso a fermarmi, ma sarò sempre a disposizione. Lo farei anche a 80 anni: se all'improvviso non ci fosse nessun portiere e dovessero chiamarmi, sarei pronto ad allenarmi e a saltare dentro in campo".
"Detto questo, penso che un uomo di quasi 40 anni ha il dovere di dare spazio agli altri. So bene che potrei ostacolare gli altri, e questa è una cosa che non voglio. E' una questione di rispetto nei confronti degli altri. Neuer? È uno dei più forti, ha riflessi eccellenti ed è bravo anche con i piedi. Il modo con cui interpreta il ruolo è straordinario".