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Buffon: “Futuro da dirigente? Non voglio fare la figura del burattino o dell’ignorante”

In un’intervista doppia con Iniesta in vista di Juve-Barcellona, il portierone conferma il ritiro a fine stagione smentendo la possibilità nell’immediato di un ruolo da allenatore o dirigente: “Allenatore? Non ho preso in considerazione quest’ipotesi per adesso. Se mi vedo da dirigente in futuro? Non mi piace fare la figura del burattino o dell’ignorante, quindi qualsiasi cosa farò nel mio futuro la vorrò fare solo dopo essermi preparato al meglio”
A cura di Marco Beltrami
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Dopo le lacrime per la mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali, e il tributo dedicatogli dai tifosi della Sampdoria in occasione dell'ultimo match di Serie A, Gigi Buffon torna a parlare. Il capitano della Juventus, è intervenuto in occasione di una particolare intervista doppia con Iniesta: il sito bianconero ha chiamato in causa le bandiere delle squadre che presto si troveranno di fronte nuovamente in Champions League. Un'occasione per parlare, del passato, e soprattutto del futuro dell'estremo difensore.

Buffon non ha paura di ritirarsi dal calcio giocato

A proposito di futuro, Buffon non è spaventato dalla prospettiva di ritirarsi dal calcio giocato. Un addio al campo che si concretizzerà a fine stagione, a meno che la Juventus non vinca la Champions con la possibilità per il numero uno di giocare nella prossima stagione il Mondiale per club: "Più che sicuro sono sereno. Non ho paura, e questa è una grande fortuna perché sono tanto curioso della vita. E questo fa sì che la paura di smettere non mi faccia paura. La mia ultima partita? Sarà come la prima. Con grande entusiasmo e orgoglio".

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Buffon non vuole fare la figura del burattino o dell'ignorante

E sempre a proposito del futuro, quale sarà quello di Buffon? Dopo la mancata qualificazione ai Mondiali si è parlato anche di un possibile futuro da ct o da dirigente della Nazionale per il portiere. Un'ipotesi che però Gigi non prende in considerazione nell'immediato: "Allenatore? Non ho preso in considerazione quest’ipotesi per adesso. Se mi vedo da dirigente in futuro? Non mi piace fare la figura del burattino o dell'ignorante, quindi qualsiasi cosa farò nel mio futuro la vorrò fare solo dopo essermi preparato al meglio"

Il sogno di un figlio calciatore

E per chiudere non può mancare un pensiero per l'inizio della sua carriera, con la speranza che in futuro uno dei suoi figli intraprenda la carriera da calciatore: "Fino all'età di 12 anni ho fatto il centrocampista. Poi la folgorazione arrivò vedendo i Mondiali del 1990 e simpatizzando per il Camerun, lì ho ammirato N'Kono e mi è venuta la voglia di emularlo. E poi anche mio padre quando ogni tanto andavo in porta, mi diceva che non ero proprio male. Miei figli calciatori? Sarei molto felice perché lo sport è una palestra di vita, crea disciplina e ti allontana da tante tentazioni pericolose. Gli direi di divertirsi, e metterci passione e serietà. Tentando di capire se è questa la strada da seguire"

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