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Buffon e quella voglia di Champions: “Vincerla sarebbe la più grande ricompensa”

Alla soglia dei 40 anni, il numero uno di Juve e Nazionale sa che è l’ultima occasione, dopo i fallimenti del 2003 e del 2015: “So che me la merito, per i sacrifici, il duro lavoro, l’ostinazione”. Di fronte però, l’ostacolo Monaco in semifinale: “Sono giovanissimi, i futuri fenomeni. Ma è bello sapere che ci sono anch’io”
A cura di Alessio Pediglieri
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A 40 anni non c'è più tempo per sognare: la vita non aspetta. E nemmeno il calcio, quindi alla prima occasione che si ha bisogna provare a prendersi l'intera posta in palio. Buffon lo sa ed è per questo che anche dopo la qualificazione ai danni del Barcellona e a seguito dello 0-2 di Monaco non ha ancora festeggiato. Per farlo vuole arriva a Cardiff, dopo aver alzato la Coppa. Prima non conta, anche perché le delusioni sono state cocenti, soprattutto due, nel 2015 e nel 2003. Così il numero uno di Juventus e Nazionale si prepara a sfidare il Monaco per il ritorno di semifinale.

La più alta ricompensa – Vincere la Champions è tutto per Gigi Buffon arrivato alla soglia dei 40 anni. Soprattutto se è uno dei rarissimi trofei che il portiere tra i migliori al mondo non ha mai alzato al cielo. Andandoci vicino per ben due volte: "Significherebbe molto per me, sarebbe la più grande gioia della mia carriera assieme al Mondiale del 2006 perchè sarebbe una ricompensa, la fine di una strada molto difficile fatta di coraggio, ostinazione e duro lavoro. Ho sempre voluto vincerla e sono sempre stato convinto di potercela fare assieme alla mia squadra, ai tifosi, ai miei compagni".

Le delusioni del 2003 e del 2015 – A 39 anni Buffon sa che non ci saranno molte altre occasioni. L'ultima, nel 2015 è svanita per colpa del Barcellona, a Berlino. A Cardiff l'epilogo dovrà essere differente ad ogni costo: "C'e' la voglia di rimediare alla finale persa a Berlino ma nel mio caso c'e' anche quella di Manchester 2003. Nel 2015 abbiamo perso in un momento in cui il Barcellona era in vetta. Perdere ai rigori nel 2003 fu molto doloroso ma avevo 25 anni e pensavo che avrei vinto molte altre finali".

Contro i futuri fenomeni – Dopotutto, Buffon sa di meritarselo essendo stato per decenni ai vertici del calcio internazionale: "Pensavo l'altro giorno che sono riuscito ad abbracciare quasi tre generazioni: quando ho cominciato a giocare c'erano quelli che erano nati fra la fine degli anni '50 e gli anni '60, e ora finiro' con quelli nati negli anni 2000. E' bello sapere che giocherò con i futuri Ronaldo, Messi e Neymar".

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