23 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Buffon e il futuro: “Mi vedo come ct”

Il portiere che ha raccontato come ha superato la depressione ha le idee chiare sul suo futuro: ancora due stagioni da calciatore e poi la possibilità di guidare una Nazionale.
A cura di Marco Beltrami
23 CONDIVISIONI
Immagine

Il recente nuovo record’imbattibilità in Serie A è l’ennesima impresa della sua strepitosa carriera. Gigi Buffon classe 1978 si racconta e lo fa in una bella intervista ai microfoni della rivista francese “So foot”. Il portiere della Nazionale, travolta dalla Germania per 4-1, ha parlato innanzitutto della sua partita più difficile, quella contro la depressione. Un male che ha rischiato di minare la sua carriera e non solo, battuto però senza l’utilizzo di farmaci: “Avevo 25-26 anni, il ragazzo stava diventando uomo. Era il momento di lasciar perdere l'incuria, la gioia e tutte le stronzate che si possono fare da giovani. Questo cambiamento da un'età all'altra mi ha fatto passare quello che ho passato. Ho superato la depressione senza prendere farmaci: non ho mai voluto essere dipendente da niente e da nessuno".

Il confronto con la depressione

L’estremo difensore della Juventus non dimenticherà mai una particolare data, ovvero il 14 giugno 2004. In occasione di una sfida contro la Danimarca, valevole per Euro 2004, Buffon riuscì a dare una svolta e mettersi alle spalle i suoi problemi: “Ero molto spaventato dalla prima uscita di Euro 2004 contro la Danimarca Avevo paura di fallire. Ho provato una grande ansia. Grazie al talento e alla fortuna ho disputato una buona partita. E ho svoltato. Ricordo lo shock e le emozioni procurate da alcune parate importanti. Al fischio finale, per la prima volta in 5-6 mesi, non ho più sentito tremori alle gambe: stavo ritrovando la forza che mi aveva sempre accompagnato. Era come se fossi nato di nuovo. La partita finì 0-0, erano tutti arrabbiati tranne io, che avvertivo di aver probabilmente risolto il mio problema".

Vincere la paura

Nonostante le tante battaglie dunque disputate in campo e fuori, Buffon rivela ancora di avere voglia di confrontarsi con le sue paure e dunque di continuare a crescere: “Ho 38 anni e milioni di certezze, ma ho ancora paura quando gioco talune partite. E la cosa che mi piace di più di me è proprio la consapevolezza di essere spaventato ma anche di voler affrontare la paura. E' come una sfida. Non si tratta di non avere timori. Si tratta di provare la paura, di conoscerla e di superarla".

Buffon e il sogno di diventare ct

Per la Juventus e i suoi tifosi Buffon è una bandiera, soprattutto dopo aver deciso di rimanere anche quando i bianconeri sono stati spediti in Serie: “Se sono rimasto a vita alla Juve è perché questo club ha un valore superiore a quello di un'altra squadra senza la storia bianconera ma in grado di offrirmi il doppio del denaro". E il futuro cosa riserva? Magari la possibilità di diventare Commissario tecnico di una Nazionale come quella cinese o degli Stati uniti: “Dopo quest'anno, farò ancora due stagioni prima di smettere. Non voglio giocare dopo i 40 anni. Ma voglio arrivare a 40 anni come sono adesso. Cosa farò dopo? Ho un notevole bagaglio di esperienza, ma non voglio allenare. Piuttosto mi piace il ruolo del selezionatore. Sono ambizioso. Se faccio qualcosa è con l'idea di arrivare in alto: senza di questo smetterei di vivere. Quindi andrei verso delle nazioni come gli Stati Uniti o la Cina, che hanno un grande potenziale per una grande popolazione. Come vorrei essere ricordato? Come una persona corretta e per bene, tutto qui".

23 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views