Buffon a Morata: “Basta piangerti addosso, dimostra chi sei”
L’incubo è finito. Alvaro Morata si è ripreso la Juventus, a suon di gol interrompendo un digiuno che durava da 125 giorni e da ben 20 partite. Super doppietta all’Inter per lo spagnolo, tornato l’uomo dei gol decisivi per mister Allegri, dopo un periodo avaro di soddisfazioni. Non è stato un periodo facile per l’ex Real che nonostante il grande impegno in campo non riusciva a trovare il guizzo vincente, finendo spesso e volentieri in panchina. Queste le parole di un Morata che non si nasconde, ai microfoni di Rai Sport: “E' stato un periodo abbastanza duro per me, anche fuori dal campo. Avrei fatto meglio a lasciare tutto fuori ma non ci sono riuscito. Anche i grandi campioni hanno momenti difficili, io che sono un giocatore normale spero adesso di poter mettere da parte una situazione del genere”.
Morata e l'incitamento di capitan Buffon
La forza della Juventus però è tutta nel gruppo, solido come non mai. L’abbraccio di Dybala a Morata in occasione dei gol la dice lunga sull’unità d’intenti bianconera. A tal proposito Morata svela un retroscena relativo ai consigli di Buffon che oggi compie 38 anni: “I compagni mi hanno aiutato tantissimo. Il mister e la società mi parlavano ogni giorno. Decisivo Buffon, un giorno mi ha preso da parte e mi ha detto: basta piangerti addosso, dimostra chi sei. Siamo un grande gruppo, qui ci sono uomini veri in mattinata avevo provato e sbagliato tutti i rigori, ma quando l’arbitro ha fischiato i compagni mi hanno spinto sul dischetto. Sono convinto che porteremo a casa molti trofei".
E adesso Morata può guardare al futuro con più tranquillità con la speranza di rivelarsi nuovamente decisivo per la sua Juventus: "Sto arrivando un po' troppo tardi quest'anno ad un momento di svolta, ma finalmente ci sto arrivando. Sto lavorando sodo tutti i giorni: sono un attaccante diverso rispetto al passato. Prima vivevo solo per il goal, adesso spero di poter trovare la mia tranquillità".