Brasile, Rivaldo su Instagram: “Chi vuol comprare il mio club?”

La fantasia, diciamo così, non gli è mai mancata. Anche adesso, che lavora prevalentemente dietro ad una scrivania, Rivaldo continua a sorprendere tutti con colpi ad effetto. L'ultimo, in ordine di tempo, riguarda da vicino proprio la sua vita "manageriale". Presidente dal 2008 del Mogi Mirim Esporte Clube, società calcistica di San Paolo che milita nella seconda divisione brasiliana, l'ex giocatore del Milan ha voluto utilizzare Instagram per chiedere aiuto a nuovi investitori, eventualmente disponibili a rilevare la quota di maggioranza del club paulista. Dopo aver dato l'addio al calcio giocato nello scorso marzo, e aver giocato con il figlio Rivaldinho, proprio con la maglia del Mogi Mirim, l'ex campione del Mondo 2002 e vincitore del Pallone d'Oro 1999 ha "postato" un messaggio inequivocabile sul proprio profilo pubblico: "Io, Rivaldo, ho deciso di trovare un nuovo proprietario per il Mogi Mirim – si legge nel messaggio – Il club, che ha un proprio patrimonio, milita nel campionato di prima divisione di San Paolo: la seconda divisione brasiliana. La gente interessata ad un investimento nel club può contattarmi tramite mail".
Dopo la Spagna, il lento declino – La favola di Rivaldo, prima dei messaggi ad effetto via web, aveva appassionato tutti grazie alle giocate e ai gol del brasiliano. Le sue stagioni in Spagna, con la "camiseta blaugrana" del Barcellona, rimarranno nella storia del club catalano e nella mente di tutti gli appassionati di calcio. Un periodo d'oro, al quale seguì il clamoroso passaggio al Milan, nell'estate del 2002. Con i rossoneri, poco prima dell'arrivo del fenomeno Kakà (che gli tolse il posto), Rivaldo riuscì a vincere la Champions League (nella mitica finale tutta italiana, contro la Juventus) e, successivamente, la Coppa Italia e la Supercoppa Europea. Ventidue presenze e pochi gol: sufficienti per capire che il "vero" Rivaldo, era rimasto in terra spagnola. La saudade e la voglia di rimettersi in gioco, portò il verdeoro a provare nuove esperienze e, alla fine, a tornare definitivamente nel suo paese (nel dicembre del 2012) e ad accettare il successivo incarico da presidente del Mogi Mirim.