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Brasile-Olanda 0-3, i tulipani vincono e chiudono terzi nel Mondiale

Davanti agli occhi di Neymar, seduto in panchina a tifare per i compagni, l’Olanda vince 3-0 e conquista il bronzo mondiale nella finale per 3° e 4° posto. Di van Persie, Blind e Wijnaldum i gol decisivi.
A cura di Alberto Pucci
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L'obiettivo del tecnico più chiacchierato del momento, non era tanto conquistare il terzo gradino del podio quanto recuperare un briciolo di dignità davanti ad un popolo ferito dalla recente "scoppola" contro la Germania. Felipe Scolari doveva solo vincere, convincere e far pace con la "torcida" brasiliana. Purtroppo per lui, e per i milioni di tifosi della Selecao, la missione si è trasformata ancora una volta in una "debacle" dolorosa. Allo stadio "Mane Garrincha", che da lassù si sarà coperto gli occhi per non assistere all'ennesimo scempio, le tribune verdeoro hanno presto cambiato colore, diventando arancioni dopo neanche cinque minuti di partita. E' bastata un'accelerazione devastante di Robben (e una "bambola" di Thiago Silva), per portare in vantaggio gli "Oranje". Il rigore inesistente (il fallo, da rosso, dell'ex milanista era fuori area), realizzato da Van Persie, dava il via allo show dei ragazzi di Van Gaal che, come la Germania pochi giorni fa, trovavano subito la secondo rete (dopo 14 minuti dal penalty vincente), grazie allo "svarione" di David Luiz e al successivo gol di Blind.

Le mosse di Van Gaal – Al Brasile, non è bastato l'orgoglio per rimettere in piedi la partita. Nonostante l'impegno e novanta minuti giocati a ritmi elevati, i "penta campioni" hanno dovuto abbassare la testa davanti alla selezione olandese che, in questa partita, ha dimostrato di meritare la finale come e quanto Germania e Argentina. Van Gaal ha schierato la solita squadra corta, attenta e aggressiva. Una formazione concentrata in difesa e micidiale sulle famose ripartenze di Robben, Wijnaldum e Van Persie. Senza due pedine fondamentali come De Jong e Sneijder (infortunatosi durante il riscaldamento), l'Olanda ha protetto il doppio vantaggio iniziale, sapendo soffrire quando c'è stata la reazione rabbiosa degli avversari e colpire per la terza volta nei minuti finali. I padroni di casa hanno mostrato i soliti problemi: grande fatica a creare il gioco, poca pericolosità in area di rigore olandese e una difesa che, in alcuni frangenti, ha ricordato la "bada del buco" già ammirata contro la Germania.

Il futuro del Brasile – Il pessimo Mondiale giocato dai brasiliani ha già aperto la crisi in seno alla federazione verdeoro. In questo mese di grandi partite, il Brasile ha sofferto (contro la Croazia), deluso (contro il Messico), ringraziato la buona sorte (contro Cile e Colombia) e perso malamente nelle ultime due partite con Germania e Olanda. Un percorso disgraziato che dovrà far riflettere la dirigenza del calcio verdeoro. Alcune scelte di Scolari sono state discutibili, molti dei giocatori chiamati a rappresentare il calcio "bailado" hanno clamorosamente fallito, dimostrando di essere lontani anni luce dalle stelle che, negli ultimi mondiali, avevano deliziato tutti i tifosi. L'Olanda torna a casa, invece, con un buon terzo posto, arrivato dopo aver sfiorato la finale del Maracanà. Con un po' di fortuna in più, Robben e compagni avrebbero potuto giocare per vincere l'ambito trofeo: obiettivo che proverà a centrare Guus Hiddink che, grazie a Louis Van Gaal, potrà ripartire da un buon impianto di gioco, da un gruppo di giocatori in salute e da una "cantera" che continua a sfornare ottimi campioni sui quali investire in un prossimo futuro.

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