Brasile, il c.t. Tite si lamenta del sorteggio: “Siamo costretti a viaggiare troppo”
Con un parterre de roi è stato effettuato il sorteggio di Russia 2018. Tra le big l’Argentina è senza dubbio quella andata peggio. Portogallo e Spagna si sconteranno subito, la Francia non ha nemmeno un’avversaria morbida. Di lusso è andata ai campioni del mondo della Germania, mentre non può, quanto meno per le avversarie, lamentarsi il Brasile. Ma il c.t. della Seleçao Tite non è affatto felice per il sorteggio. I motivi non sono tecnici, ma logistici.
7mila km
Il Brasile giocherà contro Costa Rica (come a Italia ’90 e Giappone&Corea ’02) e contro due squadre europee: Svizzera e Serbia. Due avversarie non di grande livello, ma che sono solide e compatte e potrebbero offrire qualche problema ai penta-campioni. Il problema grosso per Tite è quello logistico. Perché il Brasile giocherà prima a Rostov (con la Svizzera), poi a San Pietroburgo (con Costa Rica) e infine a Mosca (contro la Serbia) e in poche settimane dovrà percorrere in viaggio più di 7mila chilometri: “Lo dico senza mezzi termini, questo girone non mi piace. É un vero peccato. Mi sarebbe piaciuto giocare almeno una partita a Sochi”.
Base a Sochi
Sarà costretto a viaggiare molto il Brasile perché ha scelto come base Sochi e lì sul Mar Nero non giocherà mai. Se la prende solo con la sorte il c.t., perché bisognava stabilire con largo anticipo la sede del ritiro verde-oro e nessuno poteva prevedere il calendario: “La casualità è casualità. Dovevamo decidere prima e la mia priorità era quella di avere due buoni campi di allenamento e un hotel vicino per il recupero e l’alimentazione. Sochi ci ha offerto questo”.
Brasile favorito? Tite dice no
Secondo i bookmakers di mezzo mondo il Brasile è la squadra favorita per la vittoria dei Mondiali 2018. Tite non sposa la causa di chi dà per favorita la sua squadra, però chiaramente vorrebbe conquistare la sesta coppa: “Non sono in condizione di dire che vinceremo la Coppa. Non sono un demagogo. Certo, voglio vincere e sono ottimista, ma sarebbe poco saggio dirlo”.