Brasile, Gerson snobba Neymar: “Con noi sarebbe finito in panchina”

Nonostante i suoi 75 anni Gerson de Olivera Nunes ha ancora lo stesso dribbling e gli stessi colpi vincenti che gli permesso di vincere numerosi trofei, tra cui due campionati paulisti e 3 carioca e, soprattutto, la Coppa del Mondo conquistata nell'edizione del 1970, in Messico, contro l'Italia di Ferruccio Valcareggi. In occasione del diciassettesimo compleanno della sua fondazione "Proyecto Gerson", che continua ad aiutare centinaia di bambini della Favelas che vogliono avvicinarsi al mondo dello sport, l'ex campione verdeoro ha raccontato alcuni aneddoti della sua carriera e parlato di quello che oggi è il numero uno del calcio brasiliano: Neymar. Alla domanda se il giocatore del Barcellona avesse trovato posto nella sua formazione "messicana", Gerson ha risposto senza giri di parole: "Neymar? Con noi avrebbe fatto panchina – ha spiegato a Globoesporte – Secondo voi al posto di chi avrebbe potuto giocare? Di Pelé? Rivelino? No, Neymar nella nostra squadra avrebbe dovuto mettersi in fila".
Le sigarette e l'accendino nel calzettone
Rimasto vicino al calcio e diventato anche un folcloristico radiocronista (la sua esultanza a torso nudo per un gol del Vasco da Gama è passata alla storia), Gerson si è divertito a svelare alcune curiosità legate alla sua storia da calciatore: come quella legata al fumo. Dopo aver rivelato che nascondeva sigarette e accendino nel calzettone e che si metteva a fumare nel tunnel prima dell'ingresso campo, il "Piede sinistro dorato" di quel Brasile a noi indigesto ha confessato di aver messo da parte il pericoloso vizio delle bionde: "Fumavo? Sì, ma ho smesso quando ho terminato la mia carriera da calciatore". Buono con tutti i bambini della sua fondazione e critico per natura con il calcio di oggi, il brasiliano ha poi concluso l'intervista ricordano due suoi grandi ex compagni: "Con Pelé è tutto a posto, c'è stato solo un malinteso. Ora abbiamo fatto pace – ha aggiunto Gerson – Garrincha? Non si discute".