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Brasile 2014: il Mondiale più costoso della storia

Gli 11.000 milioni di euro di spesa hanno generato molte voci contro l’organizzazione. Avere dodici sedi, invece di otto, ha cambiato interamente la distribuzione dei fondi.
A cura di Vito Lamorte
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Ormai ci siamo! Il verde e giallo della bandiera brasiliana contegerà tutti, appassionati e non, per i prossimi trenta giorni. Da oggi impareremo a conoscere la mascotte della Coppa del Mondo, Fuleco, che accoglie e accoglierà gli ascoltatori e i visitatori del Mondiale 2014. Come al solito il flusso di emozioni che susciterà sarà incontrllabile e sarà unico in quanto si terrà nella nazione che ne ha conquistati ben cinque di Mondiali. C'è il rovescio della medaglia come in qualsiasi evento: mai prima d'ora un Mondiale aveva generato tanta spesa come questo brasiliano che supera gli 11.000 milioni. Inizialmente era stato stimato un quarto di questo importo. Gli stadi sono stati rinnovati, ne sono stati costruiti di nuovi insieme ad altre nfrastrutture come aeroporti, strade e alberghi. Il tutto con l'obiettivo di dar vita ad un torneo spettacolare, ma con malversazioni economiche che sono sfociate in un conflitto sociale. La gente è contenta di ospitare il Mondiale ma non con il finanziamento di esso, venuto dalle loro tasche. Si stima che sei euro su sette investiti provengono direttamente dalle casse del governo quando una delle promesse fatte era che per ospitare la Coppa del Mondo di calcio si sarebbero utilizzati dei fondi di investimento privati. Dal canto suo, la FIFA si è lavata le mani.

Un altro problema che ha fatto aumentare a dismisura la spesa è l'ostinazione dei governanti ad impostare la manifestazione su dodici città ospitanti e non otto come raccomandato dal corpo direttivo. Il desiderio di arrivare in dodici angoli del paese porta voti in vista delle elezioni, ma solleva gli investimenti e intensifica le tensioni sociali e le proteste. In città come Manaus e Cuiabá, che non hanno squadre d'elite, i costi per avere uno stadio di ultima generazione sono un lusso inutile e incomprensibile.

Ci sarà anche un ritorno, come è logico, per il Brasile e brasiliani. Si stima che circa 600.000 turisti aproderanno durante la durata del torneo e questo significa occupazione albergo, clienti nel settore servizio e  beni distribuiti tra la popolazione sino al fischio finale del 13 luglio.

Passione e ragione non sono incompatibili in Brasile perchè la gente ama il calcio sopra ogni cosa e coglierà l'occasione per godersi la Coppa del Mondo come merita. Allo stesso tempo, però, la grande maggioranza si ricorderà di questi giorni come quelli delle spese inutili. Adesso la parola passerà al campo che, come al solito, farà placare tutte le critiche…o forse no!

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