Braschi: “Mano di Granqvist non era da rigore. A San Siro Valeri ha sbagliato”

Il tocco di mano di Granqvist, che due settimane caratterizzò il finale burrascoso di Juve-Genoa, non era volontario e, quindi, non c'era rigore da assegnare. Antonio Conte ha chiarito la sua posizione e ammesso d'aver esagerato nelle proteste: l'ascia di guerra è sotterrata. E tutti vissero felici e (s)contenti. Capitolo chiuso, per ora. La pensa così il designatore arbitrale, Stefano Braschi, che ha ribadito la sua opinione durante l'incontro fra allenatori, capitani e arbitri. "E' stata ribadita la regola: si punisce il tocco di mano se è volontario. Quello di Granqvist era un episodio molto dubbio e complicato – ha aggiunto Braschi -. Noi abbiamo provato anche a chiedere agli allenatori e giocatori qualche opinione e quasi tutti hanno detto che era da considerarsi involontario, per un motivo semplice: è stato valutato che il calciatore si è calciato il pallone sul braccio, e si è optato per un discorso di involontarietà. Siamo al limite, l'arbitro Guida ha potuto prendere questa decisione con certezza assoluta di quello che è successo, ma su un episodio simile si potrà vedere fischiare un rigore perché è una situazione limite".
L'episodio di San Siro. Riflettori anche sul rigore concesso domenica sera al Milan contro l'Udinese. "La valutazione è semplice: non era rigore, l'arbitro ha fatto una valutazione sbagliata – ha ammesso -. All'Udinese diciamo quello che diciamo a tutti quando sbagliamo, ci dispiace ma fa parte del gioco".
Le scuse di Chiellini. "Ora che le polemiche riguardo quel match sono passate vorrei tornare sull'argomento per scusarmi pubblicamente dell'accaduto: purtroppo vivere la partita dagli spalti mi ha trasmesso ancora più tensione e dopo il fischio finale ho reagito in modo troppo veemente". Giorgio Chiellini sceglie la sua pagina Facebook fare ammenda del comportamento avuto al termine della gara Juventus-Genoa di un paio di settimane fa. Per quanto accaduto è stato punito con un turno di squalifica ora, però, ci mette una pietra sopra. "Noi giocatori dovremmo essere i primi a dare il buon esempio di come ci si comporta dentro e fuori dal campo e per questo volevo scusarmi con tutti i tifosi di calcio e gli sportivi in genere per il mio comportamento". Lui è ancora fuori per infortunio ma la sua Juve è ancora capolista. "Abbiamo vinto una partita importante su un campo difficile come quello di Verona che negli ultimi anni ci aveva sempre creato problemi".