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Bonucci, il mercato, un ‘ringhio’ di troppo: i ‘diavoli’ per capello di Vincenzo Montella

Vincenzo Montella toglie qualche sassolino dalla scarpa e aziona la sequenza videoclip. L’ex allenatore del Milan, adesso libero da impegni dopo l’esonero di Siviglia, parla della propria esperienza in rossonero: la fascia di capitano a Leonardo Bonucci, il mercato che portò André Silva e non Morata, una stoccata a Gattuso.
A cura di Maurizio De Santis
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La fascia di capitano a Leonardo Bonucci, il mercato che portò André Silva e non Morata, l'esperienza al Milan e la voglia di tornare in panchina ("anche all'estero, non sarebbe un problema") dopo l'esonero di Siviglia. Vincenzo Montella toglie qualche sassolino dalla scarpa e aziona la sequenza videoclip. Gli è cresciuta la barba e ha qualche capello bianco in più, oltre alla saggezza che oggi lo porta a dire che, sì, forse era meglio lasciare il ‘diavolo' prima che la situazione precipitasse e lui scontasse diffidenza e (anche) colpe non sue.

Era troppo forte la voglia di allenare il Milan – ha ammesso nell'intervista a Sky Sport – e non sono stato abbastanza lucido nel fare la scelta giusta. Se potessi tornare indietro? Non lo so, razionalmente era forse più giusto andare via a giugno.

Un ‘ringhio' di troppo. Quando prese il suo posto in panchina Gennaro Gattuso sollevò dubbi sulle condizioni di forma della squadra, sul piano d'allenamenti e sulla preparazione che era stata impostata dal suo predecessore. Parole che a Montella non sono piaciute e le rispedisce al mittente.

Ho allenato in Serie A cinque o sei anni prima di arrivare al Milan – ha aggiunto l'ex tecnico -. Credo di avere più esperienza di chi ha parlato di condizione fisica. Non faccio paragoni, non è giusto e nemmeno il caso di farne considerato che ogni ha i propri metodi. Gattuso ha dimostrato di essere un bravo allenatore ma quando mi vengono toccate le mie competenze ci resto male.

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Le scelte di mercato e la punta che non c'è stata. Nikola Kalinic, André Silva sono stati i colpi di mercato piazzati in quell'estate di trattative che vide il Milan protagonista del mercato. Oltre 60 milioni spesi per due acquisti che, a conti fatti, si sono rivelati fallimentari. Il croato ha segnato col contagocce e giocato senza mordente, fino ad arrivare alla cessione. Il portoghese, oggetto misterioso per lunghi tratti della stagione, è stato mandato in prestito al Siviglia dove invece ha iniziato a far gol… Come spiega Montella quelle scelte?

Kalinic è un giocatore a me graditissimo, era la prima scelta, sulla carta un titolare rispetto ad André Silva che a inizio stagione era un’alternativa alla prima punta. Siamo stati vicini a Morata… anche a Batshuayi. Ma alla fine  con il budget a disposizione capisci che non puoi andare oltre.

La fascia di capitano a Bonucci. Non lo definisce un errore ma, a giudicare dalla riflessione che concede sull'argomento, traspare con chiarezza tutte le perplessità su quella scelta che ha condiviso solo in parte, assecondando una scelta essenzialmente della società.

Il club à aveva promesso a Bonucci la fascia di capitano. Parlando al telefono con lui dissi che si poteva essere capitani anche senza la fascia, a volte lo si è anche di più. Poi mi sono preso del tempo, era una scelta che volevo fare io. E chiesi a Biglia se l'avesse gradita ma non si mostrò entusiasta. La nuova proprietà, però, ha diritto di poter scegliere il proprio capitano e allora alla fine la decisione fu facile prenderla.

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