‘Bombardieri d’Europa’, ecco le squadre che tirano di più in porta
Negli ultimi anni la tendenza generale è quella di lodare ed esaltare le imprese delle squadre che riescono a giocare un calcio brillante, esteticamente godibile, spettacolare, ricco di possesso palla, giocate di prima e fitte trame offensive. Ovviamente, tutte tese al raggiungimento dello scopo principale del gioco, ovvero: calciare in porta e far gol.
Eppure, questo aspetto particolare, questa statistica di straordinaria importanza del football, il tiro in porta, viene spesso ignorato con una eccessiva celebrazione per le compagini “belle” e poca attenzione, invece, per quelle che, con una forma magari meno appariscente, riescono a mettere sotto pressione difesa e portiere avversario. A queste squadre, ora, rivolgiamo il nostro sguardo con i club, fra quelli presenti nei maggiori campionati europei, in grado di concludere più volte verso lo specchio nemico in questo, seppur breve, avvio di stagione.
Tottenham, bombardiere d’Europa
In prima posizione con appena tre gare a referto troviamo il Tottenham del tecnico Mauricio Pochettino uno che, a dire il vero, non disprezza affatto i ricami offensivi o il bel calcio, anzi. A differenza dei volteggi, degli arabeschi e dei moderni tiki taka però, il suo pallone è molto più rivolto alla concretezza del momento, ai suggerimenti in verticale, alla costruzione dell’occasione risolutiva.
Così, i suoi ragazzi, i suoi Spurs hanno preso alla lettera il suo modo di intendere il gioco con una buona propensione ai ritmi alti, al pressing e, per così dire, “alla forma” con un buon possesso palla (63.8%, secondo in Premier) ma anche tanti, tantissimi tiri verso la porta avversaria con uno score, medio, di ben 21.3 conclusioni a partita. Una mole davvero esagerata di tentativi, 5.7 dei quali nello specchio, che eleggono i bianchi del borgo di Haringey a Londra, malgrado le solo 4 reti a referto nelle prime tre giornate di campionato, il club più pericoloso dell’intero panorama calcistico continentale.
Bel gioco e conclusioni: Lipsia di Hasenhuttl
In seconda posizione, con un margine davvero molto risicato dal Tottenham, troviamo, invece, il RasenBallsport Lipisa. La formazione tedesca però, è una di quelle che riesce a coniugare al meglio la capacità di far divertire il proprio pubblico ed essere parimenti pericolosa con manovre apprezzabili e molteplici tiri in direzione del bersaglio grosso.
Grazie alla qualità dei suoi interpreti, specie dalla cintola in sù, infatti, i ragazzi di Ralph Hasenhuttl si esprimono al massimo con passaggi stretti, triangolazioni affascinanti ma anche pericolose bordate da parte del “cecchino” Forsberg, dell’ottimo Sabitzer ma anche Bruma, Augustin e del bomber, nazionale di Low, Timo Werner. Interpreti capaci, magari anche in virtù dell’andamento simile delle prime due gare con i biancorossi in cerca di recuperare il momentaneo svantaggio, di scoccare ben 20.5 conclusioni per match in questo scampolo di Bundesliga.
Il Manchester United fa sul serio: 20 conclusioni per match
Sul terzo gradino del podio, invece, a trovare spazio è il Manchester United di Mourinho. I Red Devils, difatti, pur non esprimendo un calcio di grandissima qualità con spesso momenti di stasi all’interno delle partite dei rossi di Manchester, sono fra le squadre più forti d’Europa in termini di conclusioni verso il bersaglio avversario. Con bocche da fuoco, per restare nella metafora, di non poco valore dall’enorme potenziale esplosivo come Lukaku, Mkhitaryan, Mata, Rashford, Martial o Lingard, lo United incute timore nei propri “nemici” con una impressionante media di 20 tiri tondi a partita.
Una frequenza di tentativi niente male che, grazie all’estremo cinismo sotto porta del belga ex Everton (3 reti in Premier League), ha permesso al club di scena all’Old Trafford di vincere tre gare su tre e di siglare ben 10 gol in 270’ minuti con, al momento, un indiscusso primato in Inghilterra.
Zero punti ma 20 tiri a partita, il caso della Fiorentina
Sempre sul terzo gradino del podio, e quindi ex aequo con il Manchester United, rintracciamo la fiammante Fiorentina di Pioli. A differenza però delle squadre presenti in questa shortlist, i viola, pur con diversi volti nuovi non solo nell’undici titolare ma anche nel resto della rosa, non hanno cominciato al meglio la propria stagione con 2 sconfitte consecutive che non arrivavano, dalle parti dell’Artemio Franchi, da ben 11 anni.
Eppure, la freschezza della squadra (terza per media età più bassa in Serie A) e la capacità di ribaltare spesso l’azione e costruirne di importanti, con 20 tiri per match, impone al pubblico (record negativo di abbonamenti, meno della stagione in C2) di fede viola un pizzico di ottimismo ed una spolveratina di pazienza: almeno, in fase d’attacco, pur con una sola rete a referto, la Fiorentina funziona.
Real Madrid, Galacticos anche per frequenza di tiri
Galattici, vincenti, belli e pure famelici sotto porta. Questo, in sintesi, il quadro che si palesa davanti a qualsiasi sfidante del Real Madrid che, in fase di preparazione del match, non può fare altro che chiudersi, idealmente, in una roccaforte di 11 calciatori. Peccato però che spesso, questa tattica, un po’ come la linea Maginot, non funziona finendo per essere aggirata dalla classe, dalla tecnica e dall’imprevedibilità degli interpreti in maglia blanca.
Giocolieri, fini dicitori, illusionisti del pallone che, non certo dalla metà campo in su, sono presenti in ogni singolo reparto con una inequivocabile organizzazione di gioco. Una strutturazione sul rettangolo verde che li mette nelle migliori condizioni per nuocere all’avversario con 19 conclusioni a partita e 5 gol, parlando solo della Liga, già all’attivo.